Parrucchieri a domicilio? Prima la proposta, poi il dietro front della Regione

di Redazione

1 min, 12 sec

Dovevano riaprire da lunedì con le estetiste. Sommersi dalle critiche, la replica: "sarà il governo a decidere"

Parrucchieri a domicilio? Prima la proposta, poi il dietro front della Regione

I messaggi hanno iniziato a girare nella serata di venerdì, alla fine del consueto punto stampa in Sala Trasparenza a Genova: tra le proposte che hanno anticipato l'ordinanza regionale che arriverà presumibilmente entro domenica sera, la Regione parla anche della possibile riapertura dei servizi di cura della persona a domicilio, ovvero parrucchieri ed estetiste, per evitare "che il mercato nero prenda il sopravvento". Da qui il valzer, come spesso accade, di condivisioni social e whatsapp, arrivati alla Regione e non solo. 

Sabato mattina il dietro front via Facebook: "Tra i tanti messaggi e le telefonate di queste ore sono molti coloro che ci suggeriscono di non aprire il lavoro a domicilio di parrucchieri ed estetisti. Seguiremo i consigli e non lo faremo". "Sarà il Governo a decidere", dichiara la Regione, dunque non resterà che attendere Conte, per capire tra due giorni cosa aprirà e cosa no nel nostro Paese.

Pronta la reazione del M5S, attraverso le parole del consigliere Fabio Tosi: "Ma Toti, prima di fare certe esternazioni, insieme alla sua tanto decantata task force, si è anche solo minimamente confrontato con le associazioni di categoria? Chi è chiamato a valutare la Fase 2 per settori, si è letto ad esempio le direttive della CNA, così come sono state inviate a tutti i loro associati, che raccomandano nello specifico a parrucchieri, barbieri ed estetiste di operare esclusivamente nei loro saloni per ovvi motivi di sicurezza?".

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.