Liguria: via libera al nuovo regolamento per la gestione del rischio alluvionale, più sicurezza e regole chiare per l’urbanistica
di Stefano Rissetto
Giampedrone: "Garantire maggiore sicurezza per i cittadini e semplificare norme e procedure per i Comuni"
La Regione Liguria ha approvato in via definitiva il nuovo regolamento attuativo del Piano di gestione del rischio alluvionale (PGRA) dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale. Il documento rappresenta un passo fondamentale per la prevenzione e la gestione del rischio idraulico, introducendo regole precise, limiti e vincoli destinati a orientare le future scelte urbanistiche in tutto il territorio regionale.
Il regolamento disciplina in modo dettagliato gli interventi edilizi e urbanistici nelle aree a rischio alluvione, sia fluviali che costiere. Le norme stabiliscono le condizioni costruttive e di protezione civile da rispettare per poter edificare in sicurezza, tenendo conto della pericolosità idraulica delle diverse aree. Già a partire dai prossimi giorni, inizierà il confronto tecnico con enti locali, categorie professionali e stakeholder, parallelamente all’aggiornamento progressivo delle carte idrauliche da parte della Regione, a cominciare dallo spezzino e dal bacino del fiume Magra.
“Sono molto soddisfatto di questo testo – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone – frutto di un lavoro tecnico durato circa due anni, nato dal confronto e dalla condivisione. Superate le polemiche iniziali, abbiamo accolto integralmente le indicazioni del Politecnico di Milano e le osservazioni arrivate in Commissione consiliare, sia dalla maggioranza che dalla minoranza, oltre a quelle di Anci Liguria”.
Il nuovo regolamento prende il posto delle vecchie normative contenute nei piani di bacino stralcio delle ex Autorità di bacino regionali e interregionali, uniformando la gestione del rischio su tutto il territorio ligure, compresi i bacini tirrenici. È previsto anche un regime transitorio per garantire la continuità amministrativa e consentire un adeguamento graduale da parte di enti e operatori.
“Con questo regolamento – ha aggiunto Giampedrone – puntiamo a due obiettivi fondamentali: da un lato, garantire maggiore sicurezza per i cittadini; dall’altro, semplificare norme e procedure per i Comuni, rendendo più chiaro e gestibile il quadro normativo”.
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