Liguria, Pasqua al lavoro: un dipendente su quattro in servizio anche durante il ponte
di steris
I settori più coinvolti sono quelli che, per loro natura, non possono chiudere: turismo, sanità, informazione, trasporti, commercio, sicurezza
Non per tutti la Pasqua è sinonimo di vacanza: in Liguria, infatti, oltre un quarto dei lavoratori dipendenti – precisamente il 26,9% – sarà al lavoro anche durante il ponte pasquale. È il dato più alto a livello nazionale, insieme alla Sardegna, a conferma di come in alcune regioni italiane la festività non significhi necessariamente tempo libero.
Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre su dati Istat, mentre oltre 11 milioni di italiani si preparano a partire per qualche giorno di relax, ben 5,1 milioni saranno costretti a lavorare anche in questo periodo festivo. Di questi, 3,8 milioni sono lavoratori dipendenti, e 1,3 milioni sono autonomi. La tendenza, in crescita costante negli ultimi dieci anni, è figlia anche della liberalizzazione degli orari nel commercio, che ha aumentato il numero di chi presta servizio nei giorni rossi del calendario.
I settori più coinvolti sono quelli che, per loro natura, non possono chiudere: turismo, sanità, informazione, trasporti, commercio, sicurezza, ma anche agricoltura e industrie a ciclo continuo. Tra i dipendenti, il 20,4% lavora di domenica o durante le festività. La percentuale, però, sale vertiginosamente in comparti specifici: è del 70,2% negli alberghi e ristoranti, del 32% nel commercio, del 25,7% nella pubblica amministrazione e del 24,5% nei trasporti.
A livello nazionale, la Lombardia guida la classifica assoluta con 593.600 dipendenti festivi, seguita dal Lazio (465.600), dal Veneto (323.400) e dall’Emilia Romagna (287.400). Ma in proporzione al totale dei lavoratori dipendenti, sono la Liguria e la Sardegna a detenere il primato, con un'incidenza del 26,9%.
Nel confronto con il resto d’Europa, tuttavia, l’Italia si colloca nella fascia bassa: la media UE dei lavoratori festivi nel 2023 era del 20,6%, con picchi ben più elevati in paesi come l’Olanda (38,6%), Malta (35,8%) e Finlandia (35,4%). Fanno meglio di noi (ovvero, lavorano meno durante le feste) paesi come Spagna (19,9%) e Germania (14,6%).
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