Librerie: “Pronti a riaprire con qualche perplessità”
di Andrea Carozzi
La riapertura concessa dal nuovo Dpcm non convince tutti, ma diverse saracinesche si alzeranno
Superate queste vacanze di Pasqua a dir poco surreali, martedì 14 aprile ci sveglieremo con la possibilità di poter andare in libreria grazie al nuovo Dpcm del 10 aprile. Ma cosa troveremo di aperto e con che modalità? Cerchiamo di fare chiarezza.
Feltrinelli e Mondadori, le big del settore librario, hanno deciso di aprire gradualmente, al fine di adottare tutte le misure di sicurezza necessarie e anche per verificare se Regione Liguria seguirà, o meno, la strada intrapresa da Lombardia e Piemonte dove le librerie rimarranno. Quindi ad ora non è ancora del tutto chiaro se Mondadori e Feltrinelli saranno aperte già da martedì o se ci vorrà ancora qualche giorno prima di rivederle con le saracinesche alzate.
Il Libraccio, che a Genova conta su tre punti vendita, quello storico di piazza Rossetti, quello di via Rolando a Sampierdarena e l’ultimo aperto in via Cairoli, dovrebbe essere operativo già da mercoledì 15 aprile con tutto il personale dotato di mascherine e guanti. L’entrata nelle librerie sarà molto probabilmente scaglionata come avviene attualmente nei supermercati.
Anche le librerie più piccole sembrano pronte a ripartire come Bozzi in via Cairoli e in via San Siro, l’Amico Ritrovato in via Luccoli, e Falso Demetrio in via di San Bernardo, che però continuerà il suo servizio di consegne a domicilio.
Non tutte le librerie hanno deciso di aprire, alcune di loro hanno sottoscritto e sposato la petizione della rete nazionale librai “Led” nata nell’emergenza Covid, contro le modalità della riapertura dettate dal governo. Di cui riportiamo un estratto: “Tanti di noi hanno continuato a lavorare senza alcuna certezza di sostegno economico, ad altri non è stato possibile portare avanti il proprio lavoro nel quotidiano, ma non abbiamo mai smesso di fare cultura: abbiamo continuato a dialogare con la nostra comunità di lettori attivando tutti i mezzi a nostra disposizione. Ora non abbiamo intenzione di esporci al solo scopo di fingere una “ripresa culturale delle anime” che ci potrà essere davvero solo quando sarà possibile la messa in sicurezza di tutti i corpi. In mancanza di garanzie sulle richieste qui avanzate molti di noi si riservano di non riaprire comunque l’attività nemmeno dopo l’entrata in vigore del decreto, finché non sarà possibile esercitare il nostro lavoro nelle condizioni e con le tutele adeguate”.
Anche l’Associazione Librai Italiani ha salutato con qualche perplessità l’iniziativa del governo:“Bene la riapertura delle nostre librerie, ma siamo consapevoli che questa riapertura non ci ridarà gli oltre 25 milioni persi in questo primo mese. Per questo chiediamo l’istituzione di un Fondo speciale con contributi a fondo perduto. Come associazione stiamo già lavorando per dare tutte informazioni necessarie alla rete delle librerie per organizzare in sicurezza la riapertura dei negozi, in pieno rispetto delle normative igienico sanitarie a tutela nostra, dei nostri collaboratori e dei clienti.
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