Le future strategie del porto e l'intervento di Volpi su Venezia e Marghera

di Paolo Lingua

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Le future strategie del porto e l'intervento di Volpi su Venezia e Marghera

L’imprenditore di Recco, Gabriele Volpi, che da decenni ha una presenza importante nel settore petrolifero ed estrattivo in Nigeria, ma che è anche presidente della Pro Recco e dello Spezia calcio, ha scosso con l’intervento nell’area del porto di Venezia e di quello di Marghera, gli interessi del settore a Genova. Volpi aveva manifestato, al di là dei suoi specifici interessi sportivi, un certo desiderio di “rientro” non sono in Italia ma in particolare nell’area di origine, ma alcune vicende d’ordine giudiziario ne avevano fermato i movimenti legati soprattutto a molti aspetti, anche di tipo edilizio e immobiliare, nelle zone di Santa Margherita, Recco e Rapallo. L’intervento, che ha una certa dimensione e importanza, a Venezia e Marghera, ha suscitato in questi giorni qualcosa che va al di à della curiosità negli ambienti portuali e di shipping di Genova.  In queste settimana stanno suscitando interesse le indicazioni dell’Autorità Portuale che hanno confermato  l’assegnazione di Calata Gadda al gruppo Costa e la quasi certa concessione del Porte Parodi all’altro armatore internazionale Msc che fa riferimento ad Aponte.  

Le scelte dell’Autorità Portuale sono certamente frutto d’una strategia di rilancio dello scalo genovese  anche per superare eventuali elementi critici negativi che potrebbero venire (quasi certamente) dalla problematiche del traffico merci da e per la Cina quali conseguenze dei blocchi produttivi e commerciali  provocati dal coronavirus. Accanto al potenziamento virtuale del traffico crocieristico che comunque, superata la crisi dell’epidemia, appare destinato a riprendersi, il presidente Signorini ha annunciato l’intensificarsi dei progetti all’interno dello scalo con riferimento al Waterfront di Levante  e al “ribaltamento a mare” per dar vita al potenziamento dell’attività produttiva della Fincantieri che ha un potenziale costruttivo di molte unità per i prossimi anni. Prosegue poi il progetto di allargamento della diga foranea e degli scavi dei fondali del porto per consentire l’attracco delle unità, in particolare del settore merci, di ultima  generazione. Resta un grosso punto interrogativo sulle scelte strategiche dello scalo, vale a dire la delicata questione della richiesta di fusione tra il Sech e il Psa. Ola questione implica una delicata questione di natura giuridica  per l’ipotesi della creazione d’un possibile monopolio per il traffico containers. Signorini, dopo scambi di opinioni con il Governo e in particolare con il ministro Paola De Micheli, è in stretto contatto con i consulenti legali del porto e con l’avvocatura dello Stato. La questione, a quanto si capisce, è estremamente complessa.  

Dovrebbe essere oggetto d’una decisione in tempi brevi, ma non è detto che ciò avvenga. Ma, anche se non c’è un rapporto diretto con la questioni di sviluppo sopraccennate, restano domande, per ora senza risposta, su quelle che potrebbero essere, anche su Genova, eventuali strategie del gruppo Volpi proprio sul mondo marittimo che si innesta su Genova e sulla Liguria. Sul piano psicologico è noto un antico desiderio di Volpi di operare nella sua terra d’origine, anche perchè appare chiara la sua strategia di alleggerire il suo peso economico e operativo in Nigeria, ma molte sue iniziative per adesso sono rimaste ferme, anche se è noto che, in altri contesti Volpi ha interessi comuni o comunque collegati con imprese del gruppo Aponte. Ma non è facile e immediato capire quali poterebbero essere i prossimi passi in un mondo in continua evoluzione e sottoposto a incalzanti cambiamenti come quello dello shipping e al business ad esse connesso. Sarà interessante mantenere i riflettori su tutto il settore internazionale perché di giorno in giorno potrebbero emergere novità.