La tradizione del "Cantamaggio", simbolo della rinascita della natura
di Redazione
Una festa diffusa nell’entroterra del levante ligure ma è anche in altre regioni come la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia-Romagna
Oggi è il 1 maggio e in molto paesi dell’entroterra di Levante si celebra la tradizione del “Cantamaggio”, festa nata secoli fa per “ingraziarsi” le divinità della terra e brindare al risveglio della natura. Giovani e meno giovani si incontrano annunciando l’arrivo del maggio, in cambio i contadini aprono le cantine e offrono da bere e da mangiare. Filastrocche, canti popolari e stornelli accompagnano l’intera giornata. I “maggianti” (così si chiamano coloro che portano avanti la tradizione del Cantamaggio) cantano strofe benauguranti agli abitanti delle case che visitano in cambio di un’offerta e un bicchiere di vino o cibi della tradizione ligure. Un rito magico-propiziatorio che risale a popoli dell’antichità molto integrati con i ritmi della natura, quali celti, etruschi e liguri, presso i quali l’arrivo della bella stagione rivestiva una grande importanza.
Purtroppo anche quest’anno, in molti paesi, la festa del Cantamaggio è rimandata al 2022. L’anno scorso, in pieno lockdown, diversi gruppi di “maggianti” si sono trasferiti sui social e anche quest’anno c’ è chi ha organizzato dei piccoli “flash mob”. Una tradizione dunque che non si ferma ma si adatta alle esigenze del periodo che obbliga ancora al rispetto del distanziamento.
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