La Spezia, evadono 1,2 milioni di euro di imposte: nei guai 22 imprenditori cinesi

di Alessandro Bacci

Una semplice verifica fiscale in un emporio di Sarzana è diventata un'operazione su larga scala che ha coinvolto tutta Italia

Una evasione di imposte per 1,2 milioni di euro è stata contestata dalla Guardia di Finanza a 22 imprenditori di origine cinese. Quella che doveva essere una semplice verifica fiscale in un emporio di Sarzana (La Spezia) è diventata un'operazione su larga scala che, partendo dalla Liguria, ha coinvolto venti aziende tra le province di Milano, Monza, Prato, Firenze, Pistoia e Roma.

Secondo il Comando provinciale della Guardia di Finanza della Spezia, erano tutte organiche all'organizzazione di un giro di false fatture che, tra il 2018 ed il 2020, ha permesso l'evasione milionaria. Oggi le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione al provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale spezzino su richiesta della locale Procura della Repubblica, di sequestro preventivo di conti correnti, libretti postali, titoli e di un immobile nella disponibilità di due imprenditori di origine cinese per un valore pari all' ammontare del debito tributario accumulato.

Durante le complesse indagini dell'operazione"Casper" i finanzieri avrebbero scoperto che alcune delle aziende "fantasma", responsabili dell'emissione delle fatture false necessarie per gonfiare i costi e dunque abbattere il reddito, non erano nemmeno fisicamente esistenti nei luoghi indicati. L'ammontare complessivo della frode, secondo gli inquirenti, sarebbe di 3 milioni di euro.