La proposta di un candidato brillante e preparato
di Paolo Lingua
La notizia, emersa ieri, d’una possibile candidatura alla presidenza della Regione dell’avvocato Ariel Dello Strologo per lo schieramento di centrosinistra aveva destato curiosità e anche un certo ottimismo nello schieramento. L’avvocato Dello Strologo,colto, brillante professionista, esperto di politica, ex presidente della società Porto Antico, capo della comunità ebraica di Genova presenta molti aspetti interessanti. Soprattutto può unire chi desidera un candidato scelto all’interno di una professione qualificata ma, a sua volta, esperto e non digiuno di politica. Una personalità che ha esperienza oltre che nazionali anche internazionali. Un candidato che potrebbe far scattare anche non pochi interessi del mondo imprenditoriale e professionale, recuperando all’area del centrosinistra gli interessi del mondo professionale, sociale ed economico-imprenditoriale, un rapporto che in cinque anni è scemato. Da quel che si è appreso Dello Strologo piace alla stragrande maggioranza del Pd, ma anche, in assoluto equilibrio politico, a Leu e ai gruppi più moderati come i renziani, i socialisti e i laici progressisti.
La candidatura di Dello Strologo è originale e per molti aspetti creativa. Può offrire un messaggio di crescita economica e di consenso in un clima che è apparso molto ampiamente democratico e con il superamento di barriere razziali e pregiudizi arretrati. Può attirare le simpatie anche di chi non ha votato, o smesso di votare, l’area del centrosinistra. Può dar vita a una strategia al di fuori degli ideologismi e degli schematismi del passato.
Le difficoltà a far decollare all’unanimità la sua candidatura possono venire, come è in parte emerso oggi da parte del M5s. Forse, per una parte dei grillini Dello Strologo è troppo identificato con l’area del Pd. Il M5s, che sappiamo aver avuto già subito la scissione di Alice Salvatore, è diviso, sia pure sott’acqua, un vari gruppi: intransigenti tradizionali, governativi a tutti i costi, fautori di candidature assolutamente “incontaminate” da un passato politico (e poi chissà perchè?). All’interno, sia a Roma, sia a Genova, il movimento è diviso, mentre il padre fondatore Beppe Grillo resta nel più assoluto silenzio.
La palla della scelta del candidato ora potrebbe ritornare alla discussione interna tra i partiti liguri, con possibili agganci ai vertici romani.. Non sarà semplice arrivare a una conclusione rapida, anche perché a questo punto il Pd, per ritorsione, potrebbe mettere il veto a un eventuale candidato del M5s che finora ha agitato candidati dotati di minor profilo rispetto a Dello Strologo La situazione generale del centrosinistra potrebbe però a questo punto finire per favorire nuovamente il centrodestra, che pure in queste settimane , con le polemiche provocate da una gestione non brillantissima della, sanità, ha mostrato le prime crepe, con un offuscamento della pur consolidata leadership di Giovanni Toti. La mossa di Ariel Dello Strologo potrebbe benissimo insinuarsi negli spazi più critici del centrodestra (area di Forza Italia e di Claudio Scajola, tanto per fare un esempio), puntando a un recupero del voto moderato. Un’azione che non sarebbe possibile a un eventuale candidato più “radicale” e legato alla tradizione ideologica del M5s.
Ma il vero problema è invece la conferma che tra i due maggiori partiti della coalizione non è facile trovare un’intesa organica. Basterebbe ricordare le strategie opposte sulle grandi opere, dal Terzo Valico alla Gronda (ancora di là da venire) e al rilancio della produzione industriale. Sono contrasti che emergono ogni giorno anche a livello di governo. Non c’è la spaccatura perché si dovrebbe andare allora alle elezioni politiche che di fatto non convengono a nessuna delle forze che sostengono l’esecutivo di Giuseppe Conte. In particolare ai renziani, a Leu e ai grillini. Il Pd rischierebbe di restare da solo, anche con un buon risultato: un possibile successo da non potersi spendere.
Per quel che riguarda la Liguria, a questo punto, avremo, e non solo per pochi giorni, una faticosa ripresa dei confronti tra le parti con la rosa dei candidati (Dello Strologo, Sansa, Massardo, Comanducci ed altri eventuali che ogni giorno sorgono come funghi) agitata come un vortice e con giustificazioni faticose e sovente non del tutto chiare. Senza contare che anche all’interno del Pd non c’è un solo blocco ma molte sfumature legate al presente, ma anche al passato, dei “capitani” (non ci sono generali, ma neppure colonnelli) spalmati in regione, in comune, nei municipi o in altri settori amministrativi.
Avremo quindi nuovi passaggi, come s’è detto, a livello locale, con rinvii a livello nazionale, dove però si addensano le problematiche delle altre regioni e degli altri comuni alla vigilia delle elezioni sulla cui data, altro rovello che coinvolge tutte le parti politiche, c’è la più assoluta confusione. Ci sono i9nfatti esponenti come Toti che vorrebbero votare il 6 settembre, prima dell’inizio0 dell’anno scolastico, ma anche per bruciare le tappe e prendere l’opposizione in contropiede. Altri sostengono la possibilità del 13 settembre, mentre il governo era partito con il 20 settembre. C’è anche chi ha proposto il 27, tanto per complicare la situazione generale. E non va dimenticato che oltre che per le sette regioni da rinnovare e per un buon numero di comuni, si dovrebbe votare anche per il referendum costituzionale sul taglio del parlamentari, un tema che in un primo momento aveva appassionato al politica e del quale non si parla più (anche per via del coronavirus) da molti mesi. E’ un argomento che aveva appassionato il M5s ed era stato lanciato come moralistico “taglio” dei costi della politica, ma poi travolto da problemi assai più gravi e incombenti. Come sempre si procede a piccoli passi, anche inciampando maldestramente, nella speranza che anche gli avversari inciampino a loro volta. L’aspetto curioso che si rimanda in continuazione mentre le date dei confronti e degli esiti definitivi, bene o male, si avvicinano. E non si può continuare a cercare candidati mettendo le mani nel sacchetto come se si giocasse a tombola. Ma non è il caso di cercare nuovi candidati quando, con una scelta decisamente felice e degna di altri tempi, è emersa la forte personalità di Ariel Dello Strologo, l’unico dei nomi emersi in questi tempi che è in grado di portare la coalizione alla vittoria .
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