Gli architetti lanciano Genova 2050: "Il futuro si gioca nei piccoli interventi"

di Fabio Canessa

2 min, 37 sec

Una piattaforma online per raccogliere tutti i progetti: "Non ci sono solo Hennebique e Erzelli"

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/04/080419-BURLANDO-ARCHITETTI-01_43.mp4 "Dove si gioca il futuro di Genova? Sarebbe banale dire l'Hennebique, perché è sulla bocca di tutti. Invece è dai piccoli interventi di riqualificazione e rigenerazione che dipende il futuro di una città". Il monito arriva dall'Ordine degli architetti di Genova, che durante un convegno per gli iscritti ha lanciato 'Genova 2050', una piattaforma online che servirà a mettere in rete i progetti già avviati promuovendone di nuovi. Dunque obiettivo che si sposta dalle grandi trasformazioni, come Erzelli o Hennebique, ai vuoti urbani più o meno antichi come il mercato del sale, quello del pesce o ancora quello di corso Sardegna, di cui abbiamo parlato nella nostra prima puntata di Regeneration. "A Genova manca ancora la cornice di un Puc. È una città in trasformazione che però rischia di avere interventi a spot - spiega Roberto Burlando, segretario dell'ordine genovese - Hennebique può essere una bella occasione per la città, ma se si concepisce solo come una scatola da riempire non servirà a nulla. Il Porto Antico ha funzionato perché era inserito in una sinergia. Il Waterfront si spera possa fare altrettanto. Ma tutti gli interventi vanno visti in quell'ottica". "Quelli che ci stiamo lasciando alle spalle sono stati mesi tragici sotto molti punti di vista. Crediamo però che sia venuto finalmente il momento di guardare oltre e di ragionare concretamente sulle diverse proposte in campo, figlie di progetti e studi decennali", spiega Daniele Salvo, consigliere dell'Ordine e coordinatore insieme a Burlando di Genova 2050. Il progetto "nnasce dalla volontà di riaccendere i riflettori sui tanti luoghi abbandonati della città ed è naturalmente in continua evoluzione. Vogliamo guardare al futuro con ottimismo, raccogliendo nuove proposte in grado di stimolare la rigenerazione del territorio". La piattaforma si compone innanzitutto di un sito, www.genova2050.com, sul quale sono già censiti una ventina di "vuoti urbani" che costituiscono i grandi temi irrisolti della città: dal silos Hennebique ai Forti, dalle aree dismesse dell'Ilva all'ex mercato ortofrutticolo di corso Sardegna, dal Campasso alla Caserma Gavoglio. "Rispetto a queste ed altre aree inutilizzate – proseguono Burlando e Salvo – vengono illustrate le diverse soluzioni progettuali presentate negli anni, attraverso un archivio interattivo che consente di esplorare le principali opportunità, sia in termini progettuali che di investimento. Ogni progettista è chiamato a collaborare insieme a noi e ad inoltrare i propri studi, progetti realizzati o non realizzati, tesi di laurea, concorsi di idee e quanto altro si possa tramandare, al fine di donare alla città il parco delle idee messe a disposizione della comunità all’insegna della condivisione e dell’informazione». Genova 2050 prevede inoltre eventi, workshop e tavole rotonde con i principali soggetti della Genova contemporanea a cominciare, appunto, dal convegno che oggi ha visto confrontarsi alla Sala Montale del Teatro Carlo Felice i rappresentanti del mondo delle istituzioni, della ricerca, del porto, della sanità e delle categorie. "Attraverso questo insieme di iniziative – conclude il presidente dell'Ordine, Paolo Raffetto – gli architetti genovesi intendono rivitalizzare il dibattito su infrastrutture, economia, informazione, architettura e paesaggio, chiamando anche la politica a perseguire, con risposte di sintesi e con una maggior consapevolezza delle enormi potenzialità della nostra città, le trasformazioni che disegneranno la Genova del 2050".