Genova, Ucraina, Padre Tarasenko: "Dopo tre anni si perde la pazienza di aspettare che tutto finisca"
di Anna Li Vigni
Il cappellano della comunità ucraina. "Mi chiamano in continuazione per essere accolti"
La fiaccolata per la pace in Ucraina - Ha richiamato centinaia di genovesi che, accanto alla comunità ucraina, hanno marciato da Ponte Monumentale fino a piazza Matteotti.
Padre Vitaliy da tre anni è persona di riferimento per la comunità ucraina - "In tutto il mondo e soprattutto qui a Genova, a Savona, e in altre città è stata una bella testimonianza, perché i valori umani devono essere rispettati e perché se mancano questi valori e si mette in dubbio, si mette in gioco o in qualche mentalità mercantile, allora poi crolla tutto, anche la nostra relazione umana. Non possiamo giustificare colui che uccide, colui che porta la morte e dare la colpa alla vittima, a chi è stato aggredito. Perciò ringrazio molto per questo gesto, soprattutto di umanità, perché umanità si salva perché è umanità, perché è umana. Quando invece mancano questi valori, allora poi crolla tutto, .
Il sostegno alle persone che ancora oggi arrivano dall'Ucraina - "La guerra continua e le persone perdono la pazienza ad aspettare che finisca tutto. Poi chi perde anche la casa, chi perde i cari familiari E poi e poi viene questa decisione di lasciare tutto la propria terra e partire da qualche parte. Mi chiamano continuamente, possiamo essere qui, possiamo essere accolti. Purtroppo non abbiamo tanti strumenti per l'accoglienza come abbiamo avuto già nei primi giorni, ma comunque i segnali di ospitalità ci sono, non così tanti come prima, ma ci sono e mi colpiscono soprattutto le persone che hanno mantenuto in modo costante la vicinanza a chi soffre, a chi è nel bisogno in modo costante", spiega Padre Vitaliy.
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