Genova, ordinanza anti-alcol, Bucci: "Faremo correttivi, ma non è limitazione della libertà"

di Filippo Serio

Il sindaco rivendica la validità del provvedimento e annuncia ritocchi

"Il senso dell'ordinanza non è di limitare la libertà delle persone ma di aumentarla, per non avere ragazzini ubriachi in giro, libertà di chi vuole trascorrere una serata in tranquillità, libertà di tutti" Così il sindaco di Genova Marco Bucci, a margine della cerimonia di avvicendamento in Capitaneria, ha risposto alle domande dei giornalisti sull'ordinanza anti-alcol dei giorni scorsi.
 

"Variarla? Ci stiamo lavorando e sicuramente ci saranno dei correttivi. Certamente resta il problema di chi va in spiaggia a farsi una pizza con una birra e me l'ha detto anche mio figlio: faremo in modo che si possa fare, finché si tratta di una pizza o una birra che non hanno mai fatto male a nessuno. È sciocco e lo modificheremo - ha aggiunto il primo cittadino-. Deve rimanere il fatto che certe situazioni sono assolutamente inaccettabili e vanno risolte. Abbiamo bisogno certamente di una stretta, qualcosa di più rigido".
 

"Ma se questo non dovesse essere la soluzione migliore la cambieremo non appena ne avremo un'altra, nei prossimi quindici giorni - conclude - ci saranno sicuramente delle modifiche".


Anche le delegazioni provinciali di Confesercenti e Confcommercio, con una nota congiunta a firma Alessandro Cavo e Massimiliano Spigno, criticano il provvedimento: "Criminalizzare il semplice consumo in strada di una pizza e di una birra non contribuisce al decoro della città né alle esigenze dei pubblici esercizi. Ad essere sanzionati devono essere, piuttosto, coloro che abusano dello spazio pubblico sporcandolo e abbandonandovi rifiuti di vario genere, e per punire questo genere di comportamenti è sufficiente concentrare i controlli sul rispetto dell'ordinanza in vigore già da anni in centro storico, la numero 328 del 28 ottobre 2017, ed estenderla a tutta la città. Ulteriori provvedimenti più restrittivi e di tipo proibizionistico non fanno altro che esacerbare la convivenza tra consumatori e residenti e, di certo, non corrispondono all'immagine di città aperta ed accogliente, anche per i turisti, che l'amministrazione vuole giustamente conferire a Genova".

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