Genova: dissezione aortica scambiata per lombalgia, medici indagati per morte paziente

di Redazione

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Il paziente deceduto era lo zio di Alice D'Amato, ginnasta medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi

Genova: dissezione aortica scambiata per lombalgia, medici indagati per morte paziente

Dimesso tre volte dall'ospedale con la diagnosi di una lombosciatalgia muore otto giorni dopo per una dissezione aortica. La vittima di quella che per la procura di Genova è una colpa medica è Daniele D'Amato, 48 anni zio della campionessa olimpica Alice vincitrice della medaglia d'oro alla trave. Per quella morte, il pubblico ministero Francesca Rombolà ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici rispettivamente dell'ospedale di Novi Ligure e del San Martino di Genova (difesi dagli avvocati Gianluca Franchi, Salvatore Leggio, Antonio Rubino e Giuseppe Caccamo).

La vicenda risale al 2021. D'Amato, secondo quanto denunciato dai familiari assistiti dall'avvocato Alberto La Camera, si è presentato il 23 maggio in ospedale con forti dolori e la pressione molto alta. Qui viene visitato da un medico a gettone che non riesce nemmeno ad accedere al sistema informatico visto che non è dipendente. D'Amato firma per le dimissioni e va via alle 7 del mattino. Un paio di ore dopo è tornato nello stesso ospedale, con l'elicottero, lamentando dolore lombare dopo sforzo nella giornata precedente in ernia discale. Al secondo accesso, scrive il pm nella sua richiesta di rinvio a giudizio, il dottore ha omesso "di completare la raccolta anamnestica e l'esame obiettivo del paziente non eseguiti esaustivamente al precedente accesso per agitazione del paziente, omette altresì di eseguire ulteriori accertamenti e di ripetere gli esami del sangue, fissando erroneamente la diagnosi in lombalgia muscolo scheletrica senza approfondire il caso mediante osservazione clinica e l'esecuzione di ulteriori esami". Inoltre, sempre a parere dell'accusa, non lo avrebbe trattenuto in osservazione ma lo ha dimesso poco prima delle 14.

Quattro ore più tardi D'Amato è andato al pronto soccorso del San Martino sempre lamentando una lombosciatalgia acuta. Qui è stato preso in carico da un medico che gli ha prescritto una radiografia alla colonna lombosacrale. A quel punto è subentrato un secondo medico che ha controllato i risultati, ha effettuato una visita ortopedica e fissato "erroneamente la diagnosi in lombalgia muscolo scheletrica senza approfondire il caso e omettendo di trattenere il paziente in ospedale per adeguato monitoraggio", dimettendolo poco dopo le 21. Tre giorni dopo, però, lo zio della campionessa è tornato di nuovo in ospedale dove sono stati fatti accertamenti più completi. Il 28 gli è stata diagnosticata una dissecazione aortica ed è stato deciso per un intervento chirurgico d'urgenza. L'uomo è deceduto il 1 giugno.