Genova, detenuto morto in carcere: indagati i due compagni di cella

di Alessandro Bacci

1 min, 18 sec

Sul corpo del 41enne trovati segni incompatibili con il suicidio, i due uomini avevano lanciato l'allarme: "Dormivamo e non abbiamo sentito nulla"

Genova, detenuto morto in carcere: indagati i due compagni di cella

Sono stati indagati i due compagni cella di Emanuele Polizzi, il detenuto di 41 anni trovato morto venerdì nella sua cella nel carcere di Marassi a Genova. La svolta è arrivata dopo l'autopsia eseguita questo pomeriggio dalla dottoressa Sara Lo Pinto. Sul corpo ci sarebbero segni incompatibili con un suicidio ma alcuni aspetti sono ancora da approfondire. I due indagati per omicidio volontario sono quelli che hanno dato l'allarme la mattina alle 9.30.

"Dormivamo e non abbiamo sentito nulla" hanno detto agli investigatori della squadra mobile nel corso degli interrogatori. Una versione che non convince completamente gli investigatori. "L'iscrizione è un atto dovuto - sottolinea l'avvocato Ferruccio Barnaba che difende uno dei due - e ci riserviamo di leggere quanto scriverà il medico legale nella sua relazione".

Polizzi è stato trovato impiccato alle grate del locale adibito a cucina e servizio della cella che divideva insieme ad altri quattro detenuti. Due erano usciti presto per andare a lavorare mentre gli altri due hanno dato l'allarme alle 9.30 quando si sarebbero svegliati e non avrebbero sentito alcun rumore. Un secondino ha detto agli investigatori della squadra mobile di avere visto Polizzi sveglio alle 8.45: una circostanza improbabile sia con l'ipotesi del suicidio che con quella dell'omicidio, visto che la morte sarebbe avvenuta prima. Il detenuto aveva una ferita alla nuca. La sua maglietta sporca di sangue è stata trovata dentro un sacchetto nel lavandino. Il pubblico ministero Giuseppe Longo aveva aperto un fascicolo per omicidio volontario. Il sospetto, infatti, è che il detenuto possa essere stato aggredito e poi sia stato messo in scena il suicidio.