Genova, caso dossier sulla Salis: M5S, Pd, Avs e Linea Condivisa chiedono chiarezza alla Meloni e a FdI
di Stefano Rissetto
Dal centrodestra la voce di Bucci: "Non commento mai nessuna attività giudiziaria. Ho la massima fiducia nella giustizia e continuerò ad avercela"

Una scossa giudiziaria e politica ha investito la scena genovese a seguito dell’inchiesta su un presunto dossieraggio orchestrato durante la campagna elettorale per colpire Silvia Salis, attuale sindaca di Genova. Al centro delle accuse Sergio Gambino, ex assessore di Fratelli d’Italia, ora consigliere comunale d’opposizione, e Gianluca Giurato, comandante della Polizia municipale, entrambi indagati per aver presumibilmente manipolato e fatto trapelare documenti riservati per fini elettorali.
Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere. Il senatore del Movimento 5 Stelle, Luca Pirondini, ha parlato di “accuse di una gravità estrema” e ha lanciato un appello diretto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al suo partito: “Non potete tacere. Su un’accusa così pesante, Fratelli d’Italia deve prendere posizione e adottare provvedimenti”. Pirondini ha inoltre sottolineato il carattere inquietante della vicenda, in cui “un fatto di cronaca vecchio di un anno” sarebbe stato usato ad arte per delegittimare l’avversaria politica.
Parole dure anche da parte di Angelo Bonelli (AVS), che ha parlato di “operazione grave e inaccettabile” e ha chiesto esplicitamente alla Meloni di “condannare l’operato del suo ex assessore”. Per Bonelli, quanto emerso “mina la credibilità delle istituzioni” e rappresenta “l’uso strumentale di informazioni giudiziarie per fini politici”, sintomo di un “clima tossico” radicato da anni nella gestione del potere locale in Liguria.
A prendere posizione anche Gianni Pastorino, esponente di Linea Condivisa, che ha definito quella appena conclusa come “una delle campagne elettorali più velenose mai viste”. Pur riconoscendo il diritto alla difesa per gli indagati, Pastorino ha evidenziato la gravità del quadro delineato dalla Procura: “Quando la politica smette di confrontarsi sui programmi e inizia a colpire sul piano personale, si esce dal perimetro democratico. Se le accuse fossero confermate, ci troveremmo di fronte non solo a reati, ma a un vero e proprio sabotaggio del dibattito pubblico”.
"Quanto sta emergendo sul presunto dossieraggio ai danni di Silvia Salis durante la campagna elettorale è, se confermato, un fatto politicamente gravissimo. Pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura, cui spetta accertare eventuali rilievi penali, ciò che emerge è una dinamica che va condannata con forza sul piano politico e istituzionale". Lo dichiara Armando Sanna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale della Liguria. "L'uso di informazioni personali e meccanismi opachi per screditare un avversario rappresenta uno scivolamento inquietante verso una politica che nulla ha a che fare con il confronto democratico. Chi ha promosso, tollerato o anche solo coperto metodi simili dovrà risponderne davanti ai cittadini, al di là delle eventuali responsabilità giudiziarie" ha aggiunto Sanna. Genova merita una politica alta, trasparente, rispettosa delle persone. I cittadini genovesi hanno già dato una risposta forte con il voto, premiando una figura come Silvia Salis, alla quale va tutta la mia solidarietà per i colpi bassi e gli attacchi subiti in campagna elettorale di cui ora pare si comprenda l'origine. Da garantista, non entro nel merito dell'inchiesta, ma è necessario che venga fatta luce su ogni aspetto di questa vicenda. I cittadini hanno diritto alla verità, e la politica ha il dovere di fare chiarezza. Serve trasparenza ora, senza ambiguità o silenzi complici".
"È indispensabile fare chiarezza su questa vicenda. È incompatibile con la democrazia il dossieraggio politico attraverso forze dell'ordine compiacenti. Totale solidarietà alla Sindaca Silvia Salis". Lo dichiara l'europarlamentare del Pd Pierfrancesco Maran riguardo il presunto dossieraggio contro la Salis.
La campagna elettorale per le ultime comunali "non è stata mai stata così densa di colpi bassi, lontano dall'interesse della città, proprio da parte di chi la stava governando, per screditare Silvia Salis e la coalizione di centrosinistra. Quanto emerge in queste ore dalle indagini della procura di Genova è inquietante. Abbiamo massima fiducia nel lavoro che farà la magistratura. Ma il dossieraggio è un fatto gravissimo che, se confermato, va oltre ogni limite, è lontano dello sguardo di cui ha bisogno la città, che dovrà confrontarsi lealmente su ciò che serve di più a Genova e ai genovesi nell'interesse di tutta la comunità. È indispensabile fare chiarezza su questa vicenda". Lo scrivono in una nota I deputati Pd Valentina Ghio e Alberto Pandolfo.
"Ci saremmo aspettati prima di tutto una presa di distanza, oltre che una doverosa attestazione di solidarietà alla Sindaca Salis, da chi ha responsabilità di vertice politico, come l'attuale presidente della Regione Bucci, che per ora si è limitato a una dichiarazione pilatesca, ma forse non ricorda che è stato per 7 anni a capo dell'amministrazione comunale che ha nominato l'ex assessore alla Sicurezza Gambino e il comandante della Polizia locale Giurato - conclude la nota -. Totale solidarietà alla sindaca Silvia Salis e buon lavoro a tutta la sua squadra".
Anche Italia Viva esprime piena solidarietà a Silvia Salis in queste ore delicate. "Solidarietà totale alla sindaca di Genova Silvia Salis. Auspico che sia fatta al più presto piena luce su questa pietosa vicenda. Silvia più forte dei colpi bassi e degli attacchi scomposti". Lo scrive sui social la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva. Recita una nota di Eugenio Musso (Presidente regionale) e Giovanni Stagnaro (Presidente provinciale): "L’indagine in corso seguirà il proprio iter nell’ambito della magistratura, cui spetta il compito di accertare i fatti e le eventuali responsabilità. Siamo certi che la Sindaca Silvia Salis e l’Assessora alla Sicurezza Arianna Viscogliosi sapranno affrontare questa fase con la determinazione e il senso delle istituzioni che le contraddistinguono, operando con efficacia per ristabilire un quadro di piena trasparenza, legalità e fiducia da parte dei cittadini".
Dal centrodestra la prima voce in ordine di tempo è quella del presidente della Regione Marco Bucci: "In otto anni vi ho abituati al fatto che non commento mai nessuna attività giudiziaria. Ho la massima fiducia nella giustizia e continuerò ad avercela".
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