Genova, boom delle consegne d'asporto: i ristoranti si reinventano

di Redazione

Tra limitazione dei posti a sedere, lavoratori in smartworking e orari d'apertura ridotti, i locali di Genova cercano di resistere alla crisi

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Per sopravvivere a questi tempi di lockdown (o semi lockdown), i ristoranti stanno puntando sulle consegne a domicilio. Secondo uno studio del Politecnico di Milano, il settore nel 2020 ha creato un indotto da 863 milioni di euro, con un aumento del 46% rispetto al 2019. Anche a Genova il fenomeno è in piena espansione, come stanno percependo i protagonisti del servizio, i rider. "In effetti negli ultimi tempi ci sono molti ragazzi che hanno iniziato a fare questo lavoro", rivela Matteo, che lavora con Just Eat da un anno.

Sono molti i ristoranti genovesi che si appoggiano ai big del food delivery, come Just Eat, Deliveroo e Globo, ma tanti stanno cercando di organizzarsi da soli  per evitare di pagare le commissioni e per dare un'occasione di lavoro in più per i dipendenti in cassa integrazione. All'Acciughetta, che ha chiuso temporaneamente  il suo locale nel centro storico per concentrare tutte le forze "delivery" nel ristorante di Carignano, si sono organizzati per chiedere ai dipendenti di fare le consegne; consegne autonome anche per Broadside Sushi di via XII ottobre,  mente al Mog, la piazza food all'interno del Mercato orientale, hanno pensato ad una propria app per gli ordini e a un servizio di corrieri "green".