Genova, bar della movida chiusi. Gli abitanti esultano: "Finalmente si dorme"
di Michele Varì
Manifesti a Canneto dei cittadini del "Comitato delle uova", come si definiscono, per via del lancio di uova sui ragazzi che facevano baccano
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E' guerra aperta fra abitanti della parte alta di via Canneto il Lungo e i gestori dei bar della movida.
Dopo il pugno duro del Comune che ha chiuso tre locali per 20 e 30 giorni a causa di alcune infrazioni rilevate più volte (come la somministrazione di alcolici a minori), dopo la lamentela dei baristi che lamentavano di essere stati abbandonati dalle istituzioni nel fronteggiare le masse di ragazzi che calano nei vicoli ogni fine settimana, ecco le prime soddisfatte reazioni degli abitanti.
Abitanti che hanno affiso dei manifesti nella via in cui esultano perchè adesso finalmente riescono a dormire e si autodefiniscono "comitato della uova" ammettendo così di essere gli autori dei tanti pericolosi lanci di uova dalle finestre sui ragazzi che facevano più baccano sino alle ore piccole. Una pericoloso abitudine più volte denunciata dai gestori dei bar e dai giovani. Non solo: una settimana fa era stato lanciato sulla strada anche un piatto.
I lanciatori d'uova nel manifesto ammettono che dopo la chiusura dei due bar in via Canneto il Lungo (il terzo è in via Giustiniani) finalmente riescono a dormire e chiedono che dopo la riapertura gli esercizi devono chiudere alle 23 invitando gli abitanti a segnalare ogni rumore molesto ai centralini delle Forze dell'ordine, insomma è guerra aperta con i gestori dei locali.
I bar chiusi da Comune sono gli Asinell, il Gio.Si di via Canneto il Lungo e i Due Colpi di via dei Giustiniani.
La decisione di chiudere i locali, come detto, è stata presa in seguito a più contravvenzioni elevate nei mesi scorsi dalle sezioni Annona e Giudiziaria della polizia locale per il rumore provocato dai giovani clienti nella strada e perchè sono stati serviti alcolici a minorenni.
Oltre alla chiusura (venti giorni per Gli Asinelli e un mese per gli altri due bar) gli esercizi finiti nel mirino dal Comune per un lasso di tempo dovranno chiudere alle 23, pena accessoria che equivale a una chiusura visto che proprio a quell'ora i locali della movida inziano a lavorare, per rimanere aperti poi sino alle due o alle tre di notte. Differenziato anche questo provvedimento: due mesi per gli Asinelli e sei mesi per gli altri due locali.
La decisione della chiusura è stata subito contestata dai titolari del Bar Gio.Si che dopo la notte dello scorso giugno in cui decine di avventori avevano intonato cori da stadio e picchiato sulle serrande dei negozi sino all'alba, avevamo a loro volta protestato contro quegli eccessi chiudendo il bar per un giorno, con tanto di cartellone per spiegare i motivi del gesto. Non solo: i baristi dicono di avere chiesto aiuto alla polizia locale per disciplinare la massa di giovani che si accampano in via Canneto sino all'alba, "da soli non ce la possiamo fare, servono più controlli" hanno invocato.
Alcuni locali del centro storico hanno provato a calmare i ragazzi con un servizio di vigilanza: ma i risultati sono stati scarsi.
Molti abitanti accusano di questa situazione il sindaco Marco Bucci, ricordando la frase che disse in sede di campagna elettorale, "il centro storico deve essere un posto dove i turisti possono trovare ad ogni ora della notte un posto dove mangiare un piatto di pastasciutta", e di fatti dopo appena eletto ha allungato gli orari di apertura ai locali della movida, mentre il suo predecessore, il sindaco Marco Doria, proprio per tutelare il sonno dei cittadini aveva permesso le aperture lunghe solo nei fine settimana.
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