Genova, 30enne incinta ruba 10mila euro di profumi e capi d'abbigliamento griffati: arrestata
di Marco Innocenti
La donna è stata notata mentre infilava pantaloni e t-shirt di Armani in una borsa schermata artigianalmente. Anche la borsa, poi, è risultata rubata
E' stata notata da un addetto alla sicurezza mentre infilava duemila euro di capi d'abbigliamento marchiati Armani ed alcuni profumi in una borsa che aveva provveduto a schermare artigianalmente, per passare indenne al controllo di sicurezza e così è stata fermata dagli agenti del nucleo reati predatori della polizia locale di Genova Centro. Si tratta di una trentenne, di origine centroamericana ma naturalizzata italiana, bloccata all'interno del punto vendita Coin di via XX Settembre. Nella sua borsa, gli agenti hanno trovato 10 T-shirt, 2 pantaloni, 2 felpe, oltre a 11 profumi di varie marche.
A notarla mentre infilava i prodotti nella borsa è stato un altro cliente, addetto alla sicurezza di altro punto vendita della grande distribuzione, che ha riconosciuto la trentenne, in azione con altre due donne dotate di analoghe borse presumibilmente anch'esse schermate, e ha segnalato quanto stava accadendo a una commessa. Insieme a questa, si è avvicinato alla donna chiedendo di aprire la borsa e, al suo rifiuto, ha chiamato la Polizia locale, intervenuta in pochi minuti. Nel frattempo le altre due donne si erano dileguate.
Quando gli agenti sono arrivati, hanno fermato la ladra. Anche la borsa che aveva a tracolla era stata appena rubata, tanto che la placca antifurto era schermata anch'essa con un foglio di alluminio. La squadra del nucleo Reati predatori ha quindi deciso di procedere a perquisizione domiciliare e nella casa della trentenne hanno trovato 89 prodotti griffati, per un valore di 7.800 euro, tutti ancora muniti di etichetta. La ladra ha ammesso di averli rubati in diversi esercizi commerciali di Genova e Savona e all'Outlet di Serravalle.
L'arrestata per tentato furto in flagranza, e denunciata per ricettazione per gli articoli trovati presso la dimora, su sua richiesta, veniva prima condotta al pronto soccorso dell'Ospedale Galliera dove i medici hanno giudicato buone le sue condizioni. È stata quindi condotta presso la sua abitazione, agli arresti domiciliari, in attesa della Direttissima. Misura poi confermata dal giudice che ha convalidato l'arresto.
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