"Fly Me to the Moon" debutta al Modena su regia di Carlo Sciaccaluga

di Redazione

2 min, 38 sec

Dal 1° all'11 luglio lo spettacolo va in scena con Alice Arcuri ed Eva Cambiale

"Fly Me to the Moon" debutta al Modena  su regia di Carlo Sciaccaluga

Dopo un primo appuntamento all’aperto per Homo ridens (ciclo di reading proposto insieme a Palazzo Ducale), il Teatro Nazionale di Genova torna finalmente ad accogliere gli spettatori anche all’interno dei teatri con la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, che si inaugura mercoledì 1° luglio al Teatro Gustavo Modena con Fly Me to the Moon di Marie Jones, per la regia di Carlo Sciaccaluga, autore anche della traduzione. In scena sino a sabato 11 luglio (ore 20.30, giovedì ore 19.30, domenica e lunedì riposo) lo spettacolo ci porta in Irlanda del Nord (l’autrice è di Belfast), ma in realtà potremmo trovarci in un qualsiasi sobborgo europeo.

Mariti disoccupati e figli a carico, Francis e Loretta (Alice Arcuri ed Eva Cambiale), due quarantenni la cui ambizione più grande è andare a Barcellona per l’addio al nubilato di una collega, si guadagnano da vivere assistendo gli anziani a domicilio. Sino a che non trovano l’ottantenne Davy, grande scommettitore e fan di Frank Sinatra, riverso sul pavimento del bagno. E improvvisamente gli si apre un’opportunità a cui mai avevano pensato. Ma sarà un colpo di fortuna? O di sfortuna?

Nonostante apra uno squarcio su un ambiente sociale traboccante di problemi, Fly Me to the Moon, rappresentato con successo anche a Broadway, è un testo dai dialoghi scoppiettanti ad alto tasso di comicità. Commenta il regista Carlo Sciaccaluga: “Se si vive per sopravvivere, non c'è spazio per il bello, è meglio mandare i figli ai parchi divertimenti invece che nei musei, perché il presente è un tempo invivibile, va sospeso e soppresso. Ma Fly me to the Moon è una commedia dall'inizio alla fine, perché sogniamo sempre tutti di poter volare sulla luna, vedere la primavera su Giove e Marte, perché in fondo l'uomo è fatto d'amore”.

Nata con l’obiettivo di mettere a confronto nuove generazioni di attori e registi con le voci più interessanti del panorama internazionale, la Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, curata in questa venticinquesima edizione da Giorgio Gallione e Andrea Porcheddu, nel mese di luglio offrirà al pubblico del Teatro Nazionale di Genova altre due nuove produzioni: Io amo la morte, come voi amate la vita dello scrittore franco-algerino Mohamed Kacimi, regia di Barbara Alesse, che mette in scena un drammatico confronto tra due giovani uomini che pur avendo radici simili si trovano su fronti opposti (Sala Mercato 8 – 18 luglio), e Per le parti di lei che sono mie, in cui la regista Mercedes Martini porta in scena tre racconti di Maurizio de Giovanni, protagoniste tre donne colte nell’attimo in cui concepiscono i crimini che cambieranno per sempre la loro vita (Teatro della Corte Ivo Chiesa, 15-25 luglio). Una seconda tranche di spettacoli è prevista per l’autunno.

Biglietti: posto unico 10 euro, in vendita esclusivamente tramite biglietteria online.

 Il Teatro Nazionale di Genova mette in atto una serie di misure per accogliere gli spettatori in sicurezza, nel rispetto delle norme anti Covid-19. Per questo motivo i posti per ogni spettacolo sono limitati.

Info e biglietti su www.teatronazionalegenova.it