Elezioni, Fratoianni e Bonelli chiudono la campagna di Avs: "Leader centrosinistra a Genova separati? Strategia"

di Roli

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Anche in caso di sconfitta Silvia Salis farà parte dell'opposizione in Comune: "È un atto dovuto verso chi ti vota, mi stupisco come Piciocchi possa aver detto il contrario"

Elezioni, Fratoianni e Bonelli chiudono la campagna di Avs: "Leader centrosinistra a Genova separati? Strategia"

Mancano tre giorni al voto e iniziano a chiudersi le campagne elettorali dei partiti: ieri è stato il turno di Alleanza Verdi e Sinistra, che in via Cairoli davanti ad oltre un centinaio di sostenitori ha fatto sfilare i suoi leader nazionali Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, i principali esponenti locali e la candidata sindaca Silvia Salis. E la parola "turno" è quantomai attuale visto che i politici di punta del centrosinistra nazionale si stanno alternando in città senza mai trovarsi in contemporanea, tanto che da destra arrivano dichiarazioni taglienti su presunti scricchiolii del campo largo. I due leader di Avs respongolo al mittente le accuse: per Fratoianni "siamo stati qui tutti molte volte e torneremo dopo la vittoria, non solo per festeggiare ma per continuare a rendere viva l’idea di un governo che si fa assieme ai cittadini e le cittadine"; più scomposto e sul personale l'intervento di Bonelli che prima attacca Piciocchi, "temo faccia troppe cene, non so se gira tanto vino", e poi il centrodestra nazionale dove ci sono "litigi tra la Lega e Fratelli d’Italia (sul terzo mandato, ndr). La nostra è una strategia, quella di occupare ogni giorno con un leader e mobilitare le massime energie per portare al voto la popolazione".

Genova - Angelo Bonelli racconta di essere arrivato a Genova diverse ore prima dell'evento (che si è svolto alle 19) e di aver girato per la città, soprattutto a Cornigliano. "Bisogna cambiare a Genova - dichiara -. I genovesi e le genovesi sanno com’è stata amministrata. Un modello tutto di business e comunicazione che ha dimenticato i problemi reali, sociali, economici ambientali. Persone che hanno votato il centrodestra mi hanno detto che non ne possono più. Bisogna archiviare il modello Toti-Bucci di cui tanto vanno fieri, che ha messo in piedi un sistema affaristico con sperpero di denaro pubblico, vedi la diga foranea che oggi costa 300 milioni di euro in più. Di mezzo ci vanno i cittadini. Bisogna rimettere al centro Genova e gli interessi dei genovesi. Vinceremo".

Fratoianni invece si concentra più sulla candidata Silvia Salis, "un'ottima candidatura" per una "coalizione in grado di restituire un futuro a questa città, in grado di ridarle prospettiva dopo anni con un governo immobile e soprattutto disattento ai problemi principali delle persone. È una città ferma, priva di slancio, e Silvia Salis può ridare una prospettiva". Anche sulla candidata del centrosinistra sono stati lanciati numerosi attacchi e riferimenti personali: "Il centrodestra non sa più su cosa far polemica - chiosa -, ne ha fatte un sacco e sgradevoli sull’aspetto di Silvia Salis, l’ha attaccata dicendo che non è esperta di amministrazione ma chi fa il sindaco o la sindaca non deve essere un tecnico, i tecnici ci sono apposta. Deve avere un’idea della città."

Silvia Salis - In giornata era stato chiesto a Piciocchi quali deleghe terrebbe in caso diventasse sindaco (ha escluso il Bilancio e confermato quella al Personale) e anche cosa farebbe in caso di sconfitta: "Non so se farò opposizione, devo capire se è compatibile con le mie caratteristiche. Ognuno deve seguire la propria vocazione. Non è una fuga, ma serietà", aveva dichiarato.

Stesse domande per Silvia Salis, che prima parla di una giunta che in caso di vittoria sarebbe "bilanciata tra politico e tecnico, che terrà in considerazione in risultato. Qui a Genova ci sono persone molto preparate e questo rende più semplice la composizione della giunta". Il sindaco invece "dovrebbe dare le deleghe più importanti agli assessori in modo da suddividere le responsabilità sulla squadra e dare il senso di una squadra che lavora uniformemente". Ancora nessuna pronuncia sul vicesindaco perché dal centrodestra "hanno provato a dettare l’agenda politica" ma ammette di avere "un pensiero, mancano due giorni alle elezioni", che non rivela perché "ormai è anche una questione di principio".

Molto più dura la risposta di Salis sul suo ruolo in caso di sconfitta: "È un atto dovuto verso chi ti vota dire chiaramente che resterai a fare opposizione in consiglio comunale, mi stupisco come Piciocchi possa aver detto il contrario. Se votassi una persona che dice ‘vabbè se non vinco non resto a fare opposizione’ lo troverei un messaggio debolissimo".

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