Donne e diamanti: magie di una passione millenaria

di Redazione

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Ad Antiqua il 27 gennaio l'evento per la Banca degli Occhi Lions Melvin Jones con la gemmologa Maura Rastelli

Donne e diamanti: magie di una passione millenaria

“Diamonds are a girl’s friend” non evoca solo il ricordo di Marylin Monroe in “A qualcuno piace caldo”, alla 30^ edizione di Antiqua – la mostra di alto antiquariato inrogramma dal 25 gennaio al 2 febbraio nei Magazzini del Cotone al Porto Antico di Genova – ma diventa lunedì 27 gennaio alle 17 una buona occasione per conoscere storia e curiosità della pietra più desiderata dalle donne. L’incontro, promosso dal Lions Club di Genova nell’ambito delle iniziative per la Fondazione Banca degli Occhi Lions Melvin Jones, vedrà protagonista Maura Rastelli, gemmologa con trascorsi di studio e lavoro a Londra all’interno della casa d’aste Sotheby’s a contatto con i maggiori esperti mondiali di gioielleria d’epoca, oggi consulente di Maison Bulgari e titolare a Cremona, insieme al fratello Corrado, dell’attività di famiglia.

 

La raccolta fondi contribuirà all’acquisto per una apparecchiatura per il laboratorio situato presso il Padiglione 10 dell’ Ospedale Policlinico San Martino. L’ingresso di lunedì 27 gennaio ad Antiqua e alla conferenza, comprensivo del contributo benefico alla Fondazione Banca Melvin Jones,  costa 12 Euro, I posti in sala sono limitati. Si prega pertanto di confermare la presenza entro il 24 gennaio a: Segreteria Banca Occhi: tel 010 2461266info@banca-occhi-lions.it - dal martedì al giovedì ore 10,30 – 18,00

Il diamante ha una storia molto lunga. Si è formato nell’arco di 3 miliardi di anni, a centinaia di km. di profondità nel cuore della terra. Imprigionati nel magma fuso, i cristalli di diamante sono arrivati in superficie attraverso le eruzioni di antichi vulcani. Si ritiene che i diamanti siano stati scoperti per la prima volta in India intorno al 500 a.C. I greci attribuirono loro il nome di adàmas, l’indomabile, da cui è derivato il nome di diamante. Il diamante divenne nel corso del tempo l’amuleto dei guerrieri e il suo uso rimase riservato esclusivamente agli uomini delle classi nobiliari, per parecchi secoli. Verso il XV secolo la posizione del diamante nella cultura generale cambiò radicalmente: da amuleto, con valore principalmente mistico, diventò una pietra preziosa ammirata principalmente per la sua bellezza. Il suo uso divenne dunque comune anche fra le donne e i diamanti furono collezionati nei secoli da sovrane, nobili e cortigiane ed esibiti non solo come simboli del proprio status sociale ma soprattutto in quanto preziosi strumenti di seduzione. Fino all’epoca rinascimentale il diamante veniva incastonato nella sua forma grezza ottaedrica, così come era rinvenuto in natura. Nel XVII secolo fu inventato il primo taglio del diamante: il taglio a rosa. Quando apparve, invece, il taglio “ brillante”? Il merito di aver promosso l’arte lapidaria e di conseguenza di aver contribuito all’evoluzione del taglio del diamante spetta al Cardinale Mazzarino, Primo Ministro del Re Luigi XIII, nella Francia barocca della prima metà del ‘600. Nacque così il “mazzarino”, il primo e rudimentale tipo di taglio “brillante”. I gioielli iniziarono, da questo momento, ad essere disegnati per evidenziare al massimo la bellezza dei diamanti. Il taglio “brillante” attuale risale al progetto di un grande tagliatore, Marcel Tolkowski. Nel 1919 egli calcolò e pubblicò le proporzioni che un diamante deve avere per esprimere al meglio le sue caratteristiche di luminosità, brillantezza e fuoco. Dal 1920 ad oggi il taglio del diamante non ha più subito alcuna variazione sostanziale. In epoca contemporanea le più celebri collezioniste di gioielli ne hanno condizionato la moda, dettandone forme e decori. Avvicinandosi ai nostri giorni, la Duchessa di Windsor riuscì a rappresentare egregiamente gli anni ’40 e ’50, in quanto elegantissima e privilegiata testimonial delle migliori case di moda dell’epoca. Infine Elizabeth Taylor, ci ha affascinati, negli anni ’60, indossando i suoi favolosi diamanti, spesso realizzati dalla Maison Bulgari.

La Fondazione Banca degli Occhi  Lions Melvin Jones

E’ un ente costituito da Lions e riconosciuta dalle sede centrale dell’Associazione Lions Club International , non ha scopo di lucro e non riceve sovvenzioni dalle istituzioni ed l’unica struttura della Regione che si occupa del prelievo, catalogazione, conservazione e distribuzione delle cornee alle strutture oculistiche che ne facciano richiesta, ha lo scopo di contribuire a rendere la vista a quanti hanno dovuto subire il danno di gravi patologie corneali. 

Nel mondo esistono 67 Banche degli Occhi Lions, quella di Genova, nata nel 1996, è l’unica in Italia e conta al suo attivo 6.000 cornee pervenute e 2.950 cornee trapiantate. 

La continua crescita professionale, impegnata nella ricerca di soluzioni innovative, ha consentito di raggiungere i massimi livelli di qualità e sicurezza, tutto questo è stato possibile grazie a contribuzioni volontarie e all’aiuto di quanti condividono le nostre finalità e il valore della vista.