DL Infrastrutture, Rixi attacca il PD: "L'emendamento non riguarda Spinelli, forse i dem pensano a qualche altro operatore che li ha aiutati..."
di Carlotta Nicoletti
Pandolfo: "Non è lo strumento giusto. Serve una norma complessiva e ci vuole chiarezza". Orlando: "Fango nel ventilatore"

Si accende il dibattito politico sul cosiddetto "emendamento Salva-Spinelli" contenuto nel Decreto Infrastrutture. A prendere posizione è il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, che respinge le critiche del Partito Democratico e accusa i dem di strumentalizzare la questione per fini politici: "Il PD è contro l'emendamento probabilmente perché guarda a qualche altro operatore che li ha aiutati in campagna elettorale", ha dichiarato.
L’emendamento, contestato dal Partito Democratico e definito "Salva-Spinelli", riguarda le tipologie merceologiche trattabili nelle banchine portuali in concessione. Secondo i dem, la norma sarebbe pensata per favorire un preciso operatore portuale, ma Rixi smentisce con decisione: "Se sapessero leggere l'emendamento, capirebbero che non si applica al caso Spinelli. Lo dico da mesi: la sentenza sul caso è in giudicato, quindi non può essere toccata da questa norma".
Il viceministro ha poi annunciato una riformulazione del testo per chiarire ulteriormente che l’emendamento non incide sulle sentenze già emesse: "Aggiungeremo che l'emendamento sarà valido in attesa di una riforma generale del settore e che non si applica alle sentenze in giudicato. È una norma generalista che vuole dare certezze agli investimenti, non favorire qualcuno".
Rixi ha inoltre smentito che l’emendamento sia stato proposto da lui o dal ministro Matteo Salvini, sottolineando che non si tratta di un’iniziativa personale, bensì di una misura necessaria per evitare criticità nel sistema portuale nazionale.
Alla fine del convegno della Uilm a Genova, è arrivata anche la replica del deputato PD Alberto Pandolfo, che ha incrociato Rixi all’uscita dell’evento: "Non è lo strumento giusto. Serve una norma complessiva e ci vuole chiarezza", ha ribadito, confermando la linea espressa dal partito nelle ultime ore.
Osserva Armando Sanna, capogruppo Pd in consiglio regionale: “Altro che polemiche inventate: la stessa richiesta di riformulazione dell’emendamento da parte di Rixi conferma i limiti evidenti di una norma scritta per favorire pochi a discapito dell’interesse pubblico. È inaccettabile riscrivere le regole sulle concessioni portuali per sanare situazioni già bocciate dai tribunali. Il PD continuerà a denunciare ogni tentativo di piegare le istituzioni agli interessi di pochi, anche quando la maggioranza prova a sviare l’attenzione con accuse infondate.”
"Utilizzando le solite argomentazioni diffamanti e gettando fango nel ventilatore in realtà si ammette una clamorosa marcia indietro quando si parla di "riformulazione" dell'emendamento sulle concessioni portuali. Il Pd, caro Rixi, e' contro l’emendamento al Dl Infrastrutture perché è contrario da sempre a norme fatte per cancellare le sentenze della magistratura, tanto più quando queste norme servono a sanare situazioni concessorie definite da oligarchie in modo opaco. Se vuoi discutere di come sono state finanziate le campagne elettorali in Liguria e a Genova in questi anni e della vergogna che vuoi fare approvare in sede pubblica sono a completa disposizione". Così l'ex ministro del Lavoro ed esponente Pd Andrea Orlando.
A stretto giro la controreplica di Rixi a Orlando: “Da un ex ministro della Giustizia - dice in una nota il deputato e vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti - ci si aspetterebbe una conoscenza più approfondita del diritto e meno superficialità nell’affrontare temi complessi come quello delle concessioni portuali. L’emendamento al DL Infrastrutture non cancella sentenze, ma interviene per colmare un vuoto normativo che sta generando incertezza e stallo in un settore strategico per il Paese. Le campagne elettorali sono finite. Chi ha avuto responsabilità di governo dovrebbe saper distinguere tra la propaganda e il dovere di costruire soluzioni concrete per l’interesse nazionale. Per quanto riguarda il nostro Ministero, va chiarito che non abbiamo presentato alcun emendamento, ma abbiamo contribuito alla riformulazione del testo in modo tale da escludere esplicitamente qualsiasi applicazione a sentenze già passate in giudicato. A questo punto, mi auguro che il Partito Democratico, in coerenza con le sue dichiarazioni, scelga di votare a favore della norma, nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e della certezza del diritto.”
Ribatte Orlando: "E’ singolare che il viceministro Rixi si accorga del vuoto normativo proprio dopo l’affaire Spinelli, conclusosi con il patteggiamento di tutti i protagonisti impegnati nella definizione proprio di quella concessione. Vuoto normativo, peraltro, che non ci sarebbe se si fossero adeguati tempestivamente i piani regolatori portuali secondo le procedure già previste dalla legge. Stiamo ancora aspettando, inoltre, che il ministero dei Trasporti renda pubblica la relazione degli ispettori inviati all'Autorità portuale di Genova, cosa che invitiamo lo stesso viceministro Rixi a fare quanto prima".
Interviene anche Valentina Ghio, vicepresidente gruppo dem alla Camera, con una nota cofirmata con i colleghi Alberto Pandolfo e Luca Pastorino: "Quelle di Rixi sono affermazioni gravi e inaccettabili soprattutto se arrivano da chi ricopre un ruolo di governo, quello stesso governo che da due anni tiene commissariato il porto di Genova e che non rende consultabile la relazione della commissione ispettiva del MIT più volte formalmente richiesta. Rixi si mostra nervoso oltre misura e l'annunciata riformulazione dell'emendamento di cui ha parlato ne è la prova oltre che una clamorosa marcia indietro".
"Lunedì in commissione trasporti verificheremo a cosa corrispondono i ripensamenti del vice ministro e nel frattempo continuiamo a chiedere il ritiro dell'emendamento così formulato come abbiamo già fatto - conclude la nota -. Le norme vanno discusse in modo organico e in un contesto di chiarezza, non si procede a colpi di emendamenti su questioni toccate da procedimenti giudiziari in corso."
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