Delitto Nada Cella, i nuovi audio: "Quella è andata a fare una cosa del genere..."
di Alessandro Bacci
Ecco lo spezzone di una telefonata per ricercare possibili testimoni: "Io non so perché le altre non parlano, eravamo in cinque...”
La Procura di Genova e gli investigatori della squadra mobile lanciano un nuovo appello per cercare possibili testimoni del delitto di Nada Cella. Già nelle scorse settimane era stato pubblicato un audio di una telefonata di una donna che affermava di aver visto Annalucia cecere sporca di sangue sotto lo studio di Marco Soracco. La polizia, oggi, pubblica un nuovo audio di una nuova telefonata: “Ma pensi che a me il sospetto è venuto al pomeriggio quando l'ho saputo, ho detto madonna quella è andata a fare una cosa del genere... Però poi ho parlato con qualche ragazza e hanno detto che ce l'ha l'ardire quando dice che le spacca la testa in due...”. E poi ancora: “Si conoscono signora, solo che stanno tutte zitte. Io non so perchè le altre non parlano, eravamo in cinque...”. La conversazione telefonica anonima risale al 9 agosto del 1996. Chiunque avesse informazioni può contattare la polizia.
Nei giorni scorsi era stato diffuso un altro spezzone della chiamata in cui la donna diceva di avere visto Cecere "tutta sporca mettere tutto sul motorino e andare via". Questa estate gli investigatori le hanno sequestrato un motorino Piaggio immatricolato negli anni '90 e che la donna ha portato da Chiavari a Boves, dove vive e sottoposto ieri ad accertamenti tecnici. Per gli investigatori, coordinati dal procuratore Francesco Pinto e dal sostituto Gabriella Dotto, sul veicolo potrebbero esserci dunque ancora possibili tracce di sangue e di Dna nel caso in cui l'ex insegnante avesse ucciso Cella. Intanto sono iniziati gli accertamenti tecnici affidati al genetista Emiliano Giardina, il professore dell'Ignoto 1 di Yara Gambirasio.
A fare riaprire il caso è stata la determinazione della criminologa Antonella Pesce Delfino che, insieme all'avvocata Sabrina Franzone, ha riletto gli atti della vecchia indagine scoprendo particolari sottovalutati ed errori macroscopici nelle indagini iniziali. Tra gli elementi non presi inizialmente in considerazione anche alcuni bottoni trovati all'epoca in casa dell'indagata uguali a uno trovato sotto il corpo della segretaria. Ma non solo. Tra le carte la criminologa ha scovato una vecchia intercettazione in cui la donna diceva a Soracco di "non riuscire a togliersi di mente quella scena". Per cercare di risolvere il giallo gli inquirenti hanno risentito decine di testimoni, compresi una decina di preti, ma anche gli investigatori dell'epoca. Tra gli atti allegati alla nuova indagine anche le chiamate di questa estate in cui la Cecere minacciava la criminologa. L'ex insegnante era stata indagata quasi subito ma nel giro di due settimane la sua posizione era stata archiviata frettolosamente. Per gli inquirenti Cecere avrebbe ucciso per gelosia nei confronti di Soracco, che avrebbe avuto un interessamento invece per la segretaria, e per prendere il suo posto di lavoro. A confermare la gelosia anche un'altra testimone sentita di recente. Se la donna della telefonata fosse ancora viva secondo gli investigatori sarebbe possibile 25 anni dopo far breccia sul mistero dell'omicidio della povera Nada.
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