Decreto sostegni-bis, Draghi: "Guardiamo al futuro, non lasciamo indietro nessuno"
di Edoardo Cozza
Sarà di circa 40 miliardi: stop licenziamenti fino al 28 agosto per chi chiede cassa covid entro giugno, bonus casa per giovani, fondi per la ricerca
Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sostegni-bis, con cui elargirà circa 40 miliardi di euro per interventi economici in aiuto a imprese, famiglie, giovani, lavoratori e non solo.
Il presidente del consiglio Mario Draghi ha così aperto: "Voglio esprimere la mia soddisfazione per la decisione di lunedì scorso sulle riaperture graduali con il rischio calcolato, per procedere un po' alla riapertura del paese e che è gran parte frutto della campagna vaccinale seguita dal governo. C'è una decisione di cui fiero, la sterzata che si è data sulle classi di età per le vaccinazioni, circa due mesi fa si è data priorità ai soggetti più fragili, due mesi fa la classe tra 70-79 anni era la categoria meno vaccinata tra tute le categorie, oggi siamo all'80%".
Poi le parole sul decreto: "È un decreto in parte diverso dal passato, perché guarda al futuro, guarda al Paese che si riapre ma allo stesso tempo non lascia indietro nessuno. Assiste, aiuta". Il decreto vale circa 40 miliardi "di cui 17 a imprese e professioni, 9 alle imprese per aiuti sul credito, 4 ai lavoratori e alle fasce in difficoltà" precisa il premier.
Tra le misure principali: il blocco dei licenziamenti fino al 28 agosto per chi chiede la cassa covid entro giugno. Per i rimborsi, oltre al fatturato si utilizza il criterio dell'utile: "È più equo, ma ci vorrà un po' più tempo per gli accertamenti" spiega Draghi.
Ecco poi il bonus casa per i giovani sotto i 35 anni: "Imposta di registro e imposta sul mutuo sono state cancellate e per le fasce più deboli, con Isee fino a 40mila euro, c'è anche la garanzia dello Stato sull'80% del mutuo".
Nasce il Fondo Italiano per la Scienza: 50 milioni quest'anno, 150 negli anni a venire: "Aiutiamo la ricerca: allettante coloro che per trovare soddisfazione sono andati all'estero".
Se sia l'ultimo decreto di questo tipo Draghi si espone così: "Può darsi che non ci sia più bisogno di sostegni di questo genere se la situazione pandemica continua a migliorare: questo decreto è equo, solido, noi puntiamo ad accompagnare tutti in questi mesi che verranno, che saranno migliori del passato, seppur ancora complessi".
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