Corte dei Conti: "Sanità ligure finanzia l'inefficienza del sistema sanitario"

di Redazione

5 min, 1 sec

Toti: "Giudizio sulle scelte politiche che ci lascia perplessi". Il Pd: "Una relazione che certifica il fallimento di questa Giunta"

Corte dei Conti: "Sanità ligure finanzia l'inefficienza del sistema sanitario"

La sanità ligure ha il peggior disavanzo del paese, pari a 64 milioni di euro, dopo il Molise. Lo ha detto il procuratore regionale della Corte dei Conti della Liguria nel corso del giudizio di parifica dell'esercizio finanziario 2019 della regione Liguria, che si è tenuto quest'oggi in video-conferenza. La procura regionale, così come la sezione di controllo, mette in evidenza come tutti i risultati di esercizio dal 2017 al 2019 sono stati con segno negativo. Non solo. Secondo il procuratore regionale Claudio Mori, la regione non sarebbe riuscita a conseguire gli obiettivi che si era posta con un'apposita legge, che prevedeva di ridurre le perdite.

"Sarebbe necessario comprendere - scrive il procuratore nella sua relazione - anche ai fini del doveroso rispetto del principio di trasparenza dei bilanci e del principio dell'accountability, le ragioni del mancato raggiungimento degli obiettivi". La procura si chiede anche quale sia stato l'effettivo ruolo di Alisa, azienda nata nel 2016 che tra i suoi compiti ha quello della programmazione della spesa sanitaria, in materia di risparmio ed efficenza. Anche nel 2019 nessun ente del servizio sanitario regionale chiude l'esercizio con il conseguimento di un utile e anche il saldo della mobilità extra-regionale è in perdita, di oltre 71 milioni di euro (18 milioni in più rispetto al 2018).

Un trend negativo che va avanti dal 2014, confermando "la scarsa attrattività del sistema sanitario regionale ligure". Per il procuratore, dunque, il sistema sanitario ligure ha un costo pro-capite "molto elevato, e non finanzia la qualità delle prestazioni ma finanzia l'inefficienza del sistema sanitario, il quale, a sua volta, eroga prestazioni di media-bassa qualità".

Immediate le reazioni dell'intero mondo politico regionale: "La Corte dei Conti ha bocciato il sistema sanitario della Liguria - commenta Fabio Tosi, capogruppo del M5S - Stando alla Corte la sanità targata Toti-Viale non solo è in perdita ma non eroga servizi di qualità. Per la procura regionale, così come per la sezione di controllo - continua -, tutti i risultati di esercizio dal 2017 al 2019 sono stati con segno negativo. Non solo. Secondo Mori, la Regione non sarebbe riuscita a ridurre le perdite, nonostante l'avesse messa fra gli obiettivi da conseguire con un'apposita legge. Quali le ragioni del mancato raggiungimento degli obiettivi? Questa domanda la poniamo anche noi, al governatore del non-fare".

"La parifica di bilancio della Corte dei Conti della Liguria certifica il fallimento della Giunta Toti - aggiunge anche il gruppo Pd - Un disastro durato cinque anni, nel corso dei quali la sanità della nostra regione è stata fatta a pezzi. Nonostante le promesse del presidente Toti a inizio legislatura il disavanzo non verrà azzerato nel 2020. Ma, secondo la stessa Giunta, questo traguardo non verrà raggiunto nemmeno nei prossimi due anni, tanto da meritarci il poco invidiabile primato di peggior disavanzo d'Italia, dopo il Molise. Quando denunciavamo la spesa sanitaria fuori controllo, il commissario straordinario di Alisa Locatelli diceva che era tutto sotto controllo. Ora la Corte dei Conti certifica che non era vero e che avevamo ragione. Anzi, i magistrati contabili mettono in dubbio anche il ruolo della stessa Alisa, che avrebbe dovuto essere un elemento di efficienza del sistema e invece è stata parte significativa del problema. Le fughe in questi cinque anni sono lievitate. La Liguria continua a pagare dazio alle altre regioni e ogni anno spendiamo sempre più soldi. Nel 2019 abbiamo speso 18 milioni di euro in più dell'anno precedente, per un totale di 71 milioni. Purtroppo raccogliamo i frutti di anni tagli al personale, riduzione dei servizi e abbandono del territorio. Toti e Viale hanno mortificato la sanità ligure".

"La qualità della sanità ligure è misurata dal Ministero della Salute con le griglie Lea - replica l'assessore alla sanità della regione Liguria Sonia Viale - Secondo il Ministero nel 2018 siamo stati la seconda miglior regione italiana per progressi della tabella nazionale dei Livelli essenziali di assistenza rispetto all'anno precedente, piazzandoci così al sesto posto a livello nazionale. Penso che il Ministero della Salute abbia strumenti più appropriati per valutare la qualità in sanità rispetto a quelli della Corte dei Conti. Sulla tenuta dei bilanci è certamente importante che la sanità contenga il disavanzo, ma la cura delle persone non può essere una semplice attività ragionieristica: togliere posti letto e chiudere ospedali può far quadrare i conti, ma significa togliere servizi. La nostra scelta politica è stata quella di non chiudere neppure un ospedale e fare innovazione tecnologica. Anche per quel che riguarda i rilievi sui dati economici non possiamo non rilevare che il trend relativo ai disavanzi sia in discesa attestandosi sul consuntivo 2019 su un valore pari a 53 milioni di euro in riduzione rispetto al valore del quarto trimestre 2019".

"Siamo di fronte a giudizi della Procura della Corte dei Conti che non possiamo condividere e non comprendiamo con quale metodo siano stati elaborati - spiega anche il presidente Giovanni Toti - Sentir parlare di livello qualitativo medio-basso della nostra sanità, considerato anche lo sforzo e i risultati ottenuti durante l'emergenza Covid, francamente ci lascia perplessi. C'è da tenere conto che il giudizio di parifica, e in generale l'attività della Corte, si muove sempre, e i giudici dovrebbero tenerlo ben presente, in uno dei gangli più delicati dell'equilibrio dei poteri in tutti le democrazie, cioè tra il principio di legalità e la sovranità che, per l'articolo 1 della Costituzione, appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione, attraverso i suoi rappresentanti. Pertanto, continua a lasciarci perplessi la volontà della Corte, e delle Corti in generale, di esprimere giudizi sulle politiche decise dalle varie amministrazioni, giudizi che eccedono il controllo di mera qualità della spesa. L'operazione IRE-IPS invece è stata portata a termine per potenziare le attività di IRE e rafforzare il suo ruolo di stazione appaltante e centrale di committenza, più che mai necessaria per la programmazione infrastrutturale in una regione che di infrastrutture ha assoluto bisogno".