Non è coronavirus il caso sospetto al San Martino

di Eva Perasso

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La conferma ufficiale: negativa al test. La donna, 50enne, è appena tornata dalla Cina

Non è coronavirus il caso sospetto al San Martino

Si conclude fortunatamente per il meglio il caso della donna di circa 50 anni, residente nell'entroterra di Chiavari, ricoverata al San Martino di Genova per un sospetto caso di coronavirus: nel pomeriggio di domenica Alisa e la Regione Liguria comunicano che "la paziente è risultata negativa ai test per il nuovo Coronavirus". Ha invece contratto un’infezione da virus parainfluenzale. Spiega l'assessore alla Sanità Viale: "I campioni saranno inviati al centro di riferimento nazionale. La donna attualmente sta bene e, non rientrando nella definizione di “caso”, come concordato con il Ministero della Salute, sarà dimessa".

La paziente è appena rientrata da un viaggio in Cina, nella città di Wuhan, dove si è registrato il focolaio del virus che sta facendo preoccupare tutto il mondo. E' stato il suo medico di medicina generale, come riporta questa mattina Il Secolo XIX, a sospettare che i suoi sintomi potessero essere riconducibili alla malattia e a indirizzarla alla clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, diretta dal prof Matteo Bassetti. La paziente non è comunque in pericolo di vita.

I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). In Cina i morti sono già 56, circa duemila i contagiati, e molte sono le misure messe in atto per evitare il propagarsi del contagio.

Anche in Italia sono stati potenziati i controlli agli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, mentre i casi sospetti iniziano a venir segnalati anche in Occidente, uno in Canada e uno in Austria.

Venerdì 24 gennaio si è tenuta in Alisa una riunione tecnica tra le direzioni strategiche, i direttori di Malattie infettive e dell’Igiene e Sanità pubblica delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Liguria e i referenti di area competente, per recepire e rendere operativa la circolare del Ministero della Salute, diramata lo scorso 22 gennaio, avente come oggetto la sorveglianza e le misure di risposta all’epidemia di polmonite da nuovo coronavirus. 

Nel comunicato di Alisa si legge che "la task force ligure ha messo in atto un piano di azione dettagliato per affrontare eventuali casi sospetti. Il sistema ligure è pronto a intervenire in caso di necessità: sono stati infatti condivisi la definizione di caso sospetto, la modalità di accesso al sistema emergenza-urgenza, i percorsi del paziente, le azioni di risposta e definita la diagnostica di laboratorio, già disponibile in Liguria".