Riforma sanitaria in Liguria: fase di transizione o ritardo operativo? Nicolò: "Tempi rispettati". Orlando: "Incertezza e confusione"
di Carlotta Nicoletti
Massimo Nicolò, Paolo Bordon e Andrea Orlando analizzano tempi e prospettive della riforma
Assessore Massimo Nicolò - "Non abbiamo congelato la riforma, come qualcuno ha sostenuto. Abbiamo avviato la fase di transizione, che dal 1° gennaio permetterà un passaggio graduale da una situazione all’altra. Transizione significa evolvere, non fermarsi: serve tempo per garantire continuità operativa, come il rinnovo dei contratti interinali.
Con il dottor Bordon confermiamo che non c’è alcun congelamento. Questo è l’inizio di una serie di comunicazioni tecniche che la direzione generale invierà per chiarire aspetti pratici della riforma. Non è necessario interpretare ogni lettera come una novità o una crisi: si tratta di garantire continuità e chiarezza operative".
Dg Paolo Bordon - "Le lettere inviate alle direzioni generali nelle scorse settimane forniscono indicazioni operative di buon senso per gestire la transizione, evitando contraccolpi sull’avvio del nuovo sistema.
Ad esempio, deleghe e funzioni previste dai piani aziendali attuali non decadono il 1° gennaio, ma rimangono operative fino a quando le nuove direzioni generali daranno indicazioni organizzative. Lo stesso vale per i contratti di lavoro, compresi quelli interinali: l’obiettivo è garantire continuità fino all’entrata a regime della riforma".
Puntualizza Nicolò: "Abbiamo previsto un periodo di transizione di circa sei mesi-uno anno, per consentire un passaggio graduale e condiviso anche con le parti sindacali. Le nuove direzioni erediteranno tutti i rapporti e le modalità operative attuali. Nulla di innovativo o arbitrario viene introdotto: la riforma parte il 1° gennaio, ma il passaggio deve essere gestito con gradualità e buon senso".
Andrea Orlando (Pd) - "Le comunicazioni inviate alle Asl sostanzialmente fermano la riforma prima ancora che parta. Pur sostenendo che non si tratta di un congelamento, di fatto le indicazioni contrastano con quanto annunciato in precedenza.
Questo atteggiamento conferma una mancanza di fiducia nella capacità di attuare la riforma immediatamente. Inoltre, i risparmi previsti dal nuovo sistema, calcolati a partire dal 1° gennaio, rischiano di essere sovrastimati se l’entrata in vigore slitta.
In sintesi, le comunicazioni contraddittorie generano incertezza operativa e contabile, confermando le preoccupazioni di chi valuta la gestione della riforma come poco coerente e pianificata".
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