Conte contro le Regioni: "Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali"
di Redazione
"Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani, questa è una fase delicata"
"Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nell'informativa alla Camera tenutasi questa mattina giovedì 30 aprile.
In vista dell'avvio della cosiddetta Fase 2, il premier ha voluto ribadire la necessità di ripartire con cautela, senza forzare la mano portando come esempio anche gli altri paesi : "Nessun Paese ha riaperto tutto insieme. Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del "chiudiamo tutto" al "riapriamo tutto", rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi". ha sottolineato sempre alla Camera.
"Sono ben consapevole della responsabilità che mi sono assunto ogni volta che ho posto la firma su un atto dagli effetti così incisivi. Ma ho sempre avvertito la piena consapevolezza di agire in scienza e coscienza per la tutela di un bene primario assoluto rispetto al quale altri diritti non possono recedere. Avverto, anche da giurista, come profondamente ingiusta l'accusa di aver compresso le libertà fondamentali". Ha poi sottolineato il presidente del consiglio durante l'informativa.
"Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità"
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