Caso Venezia, Duci: "Otto presidenti 'colpiti' su 15: chi sarà il prossimo?"
di Marco Innocenti
"Così si premiano solo i presidenti 'prudenti', che si tengono alla larga da scelte difficili. Si stanno azzerando le nomine di Del Rio"
Ha subito generato scalpore la notizia della bocciatura, da parte di Regione Veneto e Città Metropolitana, del bilancio 2019 dell'Autorità di sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale nel corso del Comitato di Gestione tenutosi stamani, giovedì 18 giugno. “Andando avanti di questo passo - ha commentato in una nota il presidente di Federagenti Gian Enzo Duci - non vorremmo essere costretti a interrogarci su chi fra i 15 presidenti dei porti italiani, sedi di Autorità di Sistema Portuale, riuscirà a concludere il suo mandato senza essere colpito o affondato, o da “mozioni di sfiducia” o da provvedimenti giudiziari”.
Adesso si tratta di capire come si potrà ricomporre questo strappo, che potrebbe aprire la strada verso un nuovo commissariamento, a poche settimane di distanza da quello resosi necessario nel vicino porto di Trieste dopo la decadenza di Zeno D'Agostino disposta da Anac. Federagenti ribadisce quindi "pesanti perplessità sul futuro della portualità italiana e sul rischio di uno scenario in cui a essere premiati potrebbero essere solo i presidenti di porto, che preferiscano assumere con estrema prudenza qualsiasi tipo di scelta proprio per tenersi alla larga dai “siluri” che con sempre maggiore intensità attraversano le acque portuali”.
“Non è solo un problema di solidarietà personale a un presidente – afferma ancora Duci – ma anche un problema operativo serio: già 8 porti su 15 sono entrati nel frullatore di sfiducia o di inchieste giudiziarie, al punto di parlare di vero e proprio conto alla rovescia verso il totale azzeramento in banchina delle scelte compiute dall’ex ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Nel caso specifico di Venezia – prosegue il presidente di Federagenti – il bilancio sul quale aveva dato parere favorevole a maggioranza l’Organismo di partenariato e quindi le categorie imprenditoriali che in esso sono rappresentate, quindi i Revisori dei conti, è stato bocciato per il voto contrario del Comitato di gestione nel quale sono rappresentate le Istituzioni locali. Una scelta che per legge deve essere motivata dall’emergere di precise inadempienze e violazioni”.
“Di certo – conclude Gian Enzo Duci – nel momento in cui i porti dovrebbero imprimere una spinta decisiva al rilancio del sistema Paese, incidendo in modo determinante sul sistema produttivo, cosí come sul settore turistico, la nuova ondata di sfiducia non soffia propriamente nelle vele del sistema portuale un vento che fa vincere le regate al Paese. E come operatori del settore questo degrado non puó non sollevare crescenti preoccupazioni”.
“E proprio per questo non possiamo non interrogarci – afferma invece Alessandro Santi, presidente di Assagenti Venezia – su cosa accadrà domani: Venezia è un porto che ha bisogno di scelte rapide su temi come la manutenzione dei canali, i dragaggi, l’ingresso delle grandi navi. La discontinuità nella governance potrebbe generare ulteriori criticità per la soluzione di problemi che in alcuni casi timidamente si stavano avviando verso risultati concreti e per altri che potrebbero ora apparire alla stregua di vere e proprie vie senza uscita”.
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