Riapre "Da Cambiaso a Magnasco, sguardi genovesi" a Palazzo della Meridiana
di Giulia Cassini
La mostra che racchiude i segreti di Genova e veri gioielli di collezioni private è a biglietto ridotto sino a domenica
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L’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana riapre i battenti il 3 marzo per la mostra “Da Cambiaso a Magnasco. Sguardi genovesi” a cura di Anna Orlando, storica dell'arte formatasi all'Università di Genova e alla Fondazione Longhi di Firenze. E' considerata universalmente tra i massimi esperti a livello internazionale per la pittura genovese dal Cinquecento al Settecento.
"Dopo un attenata e approfondita sanificazione degli spazi espositivi, ripartono tutte le attività ad essa connesse, sempre con le dovute precauzioni e sempre monitorando le eventuali direttive regionali -spiega la famiglia Viziano- Il ritorno alla normalità è uno dei segnali positivi che l’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana vuole trasmettere alla città e a tutti i suoi cittadini".
Proprio per rafforzare ancora di più questo concetto, per tutti i cittadini residenti a Genova e provincia viene riservato il biglietto ridotto per visitare la mostra da martedì 3 marzo a domenica 8 marzo.
Nel succedersi di cinque sale espositive, poste al primo piano nobile del palazzo cinquecentesco, personaggi illustri e ben noti si alternano a volti di cui la storia non ha serbato il nome, per un totale di circa 40 opere. Oltre a tele di Cambiaso e Magnasco, la mostra ospita opere di Domenico Fiasella, Giovanni Benedetto Castiglione, Giovanni Battista Gaulli, Gio Enrico Vaymer, Domenico Piola, Gio. Bernardo Carobene, Jan Roos, Bernardo Strozzi, il Mulinarettto e molti altri. Per la prima volta a Genova una mostra indaga in modo così approfondito la ritrattistica genovese dalla metà del Cinquecento (dominata da Luca Cambiaso e dalla sua scuola) fino alla prima metà del Settecento, quando, con Alessandro Magnasco e poi anche Mulinaretto e diversi altri grandi nomi.
Tra le opere già "più gettonate" del pubblico e ben spiegate sul catalogo Sagep della critica la "Giovane dama con collana di corallo" di Strozzi che pur rientrando in apparenza negli schemi internazionali in sostanza dà un maggior rilievo alla figura, alla sua umanità e verità che si staglia sullo sfondo neutro. Affascina e resta impresso anche il "Ritratto di ignoto gentiluomo" ad esempio, di Alessandro Magnasco, detto il Lissandrino, con il collo a "Rabat", il pizzo a fuselli, la mano che sorregge il cappello rotondo a tese larghe e piatte e 'abito alla rhingrave molto alla moda. Eppure su tutto gli occhi indagatori restano dentro, a dire ancora di più di qualsivoglia indizio del quadro. Per maggiori informazioni 010 2541996, mostre@palazzodellameridiana.it
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