Bucci a Firenze: "Dobbiamo essere i sindaci di tutti, non solo di chi ci vota"
di Alessandro Bacci
Il sindaco accolto da Renzi: "Nel 2017 ci ha fregati e battuti alle elezioni. Saremo sempre dalla parte dei sindaci del fare e non del rimandare"
Il sindaco di Genova Marco Bucci è intervenuto all'edizione 2021 della Leopolda, la kermesse politica dei renziani a Firenze. Il primo cittadino genovese è salito sul palco dopo Beppe Sala e Dario Nardella. “C’è un sindaco che conosco poco, che viene da un’esperienza manageriale e che non è del nostro schieramento – ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi – Anzi, nel 2017 ci ha fregati e ci ha battuti alle elezioni. Una persona che poi si è fatta conoscere per la straordinaria qualità e professionalità con cui ha gestito un momento drammatico del Paese come il crollo del ponte Morandi. La Leopolda si conferma un luogo di libertà, e sono felice di accogliere il bravissimo sindaco di Genova Marco Bucci”.
Dopo l'introduzione del leader di Italia Viva, Bucci ha preso la parola: “Sono contento di essere qui, davanti a questa bellissima platea: fare il sindaco è un’esperienza che consiglierei a tutti, perché fa capire come siano i cittadini i proprietari delle città e noi amministratori siamo al loro servizio. Abbiamo una visione e una strategia che ci fa avere un miglioramento della città. Ci uole una startegia ma ci vuole una visione di città che deve crescere. Una città non può gestire il declino, deve crescere. Così dà la possibilità ai cittadini di esprimere ciò cse vogliono".
Il sindaco di Genova ha poi proseguito: "Ci sono capitate tante disgrazie, non solo il Covid o le mareggiate ma anche il crollo del ponte Morandi, su cui abbiamo dimostrato che quando ci tiriamo su le maniche, lavoriamo tutti insieme e non c’è battaglia politica. Gli italiani, i liguri e i genovesi sono capaci di fare cose che lasciano un segno nel mondo. Oggi abbiamo l'opportunità di fare un piano Marshall 2.0 per ricostruire le nostre città, per il quale serve il lavoro di tutti, e non che una parte litiga con l’altra. Dobbiamo lavorare insieme, ognuno con le proprie capacità”.
“Mi chiamano sindaco del fare, forse perché ci sono sindaci che non fanno, ma l’importante è costruire e mettere in pratica ciò che diciamo. Così ci guadagniamo la credibilità dei cittadini. Facendo le cose facciamo in modo che loro siano i veri azionisti della città. "Oggi abbiamo la sfida ambientale. Non possiamo pensare come una volta, vogliamo il progresso, vogliamo crescere. Il mondo non ci è stato lasciato in eredità dai nostri genitori ma l’abbiamo preso in prestito per i nostri figli. Siamo i dindaci di tutti, non solo della parte che ci ha votato. Nessuno deve sentirsi escluso. Vogliamo essere ospitali e lo saremo."
Finito il suo intervento, Bucci è stato salutato di nuovo da Renzi, che gli ha ricolto altre parole di apprezzamento: “Prendo un impegno con il sindaco Bucci: sulle infrastrutture verdi saremo sempre dalla parte dei sindaci del fare e non del rimandare: è uno dei marchi di fabbrica di Italia Viva, non possiamo essere schiavi di quelli che sanno dire solo di no”.
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