Bassetti: “Il green pass ora è un pastrocchio all’italiana: favorisce i tamponi"

di Antonella Ginocchio

Per l’infettivologo, a Fuori Rotta, ci sono troppe incongruenze: “Meglio l’obbligo vaccinale, almeno per alcune categorie”

“Sono stato uno dei fautori e sostenitori  del green pass, che però,, visto come è regolamentato, di fatto ha perduto la sua valenza iniziale, che era quella di favorire la vaccinazione ora di fatto incentiva i tamponi “. Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, interviene a Fuori Rotta, in onda questa sera alle 21, non ha dubbi:  a questo punto meglio sarebbe "introdurre obbligo  vaccinale, al quale i o sono sempre stato favorevole, almeno per alcune fasce e categorie”.

Per l’infettivologo nelle disposizioni che regolano la carta verde ci sono troppo incongruenze. “Siamo di fronte ad un pastrocchio all’italiana", ha detto , citando ad esempio i fatto che i clienti di un albergo non devono avere il green pass per frequentare il ristorante interno, ma  la carta verde è richiesta a chi ci lavora…

“Ma di esempi del genere ce ne sono tanti”, ha detto, l’infettivologo che ha ribadito l'importanza della vaccinazione. ”Se per fine anno si arriverà al 90 per cento di vaccinati in Italia, con l’inizio del nuovo anno si potrà pensare di eliminare tutte le restrizioni, green pass incluso”, ha detto, ribadendo che manca soltanto un cinque per cento per arrivare alla meta. "Se quel cinque per cento non si vaccinerà- ha aggiunto–  andrà incontro al contagio con la variante Delta

Intanto la vaccinazione  - ha evidenziato – ha già dato i suoi frutti : “Lo scorso anno in Liguria, in questo periodo negli ospedali  c’erano 380 malati e 32 in rianimazione, oggi ci sono  56 ricoverati e 5 in rianimazione: mi pare che il vaccino abbia dimostrato la sua efficacia”