Assessore Patrone a Telenord: "Politiche abitative, riforma municipi e gestione beni, la visione per una Genova più giusta e accessibile"

di Carlotta Nicoletti - Stefano Rissetto

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"Affitti brevi, stiamo valutando una regolamentazione, ma serve una norma nazionale. In Italia i Comuni non hanno strumenti concreti"

Davide Patrone, assessore comunale con deleghe che vanno dalle Politiche abitative al Patrimonio al Demanio ai Rapporti coi Municipi, in un'intervista a Telenord fa il punto sulle prime settimane di lavoro.
 

Le prime settimane in Giunta - “Sono molto contento e orgoglioso di questo impegno stimolante e gravoso. Lo stiamo affrontando con la massima trasparenza, come promesso in campagna elettorale. La sindaca sta dando prova di questo anche su partite complesse che ereditiamo. Il nostro obiettivo è una città più coesa, con meno disuguaglianze e più europea. È chiaro che serve trasparenza e chiarezza”.
 

La polemica sull’IMU - "Sapevamo che la rimozione dell’esenzione per i contratti a canone concordato avrebbe generato critiche. È stata una misura necessaria per esigenze di bilancio. Quei fondi hanno finanziato servizi essenziali: asili, disabilità, insegnanti di sostegno. È una scelta che ci auguriamo sia solo transitoria. Nel prossimo bilancio, imposteremo le nostre linee di mandato”.

 

Emergenza abitativa e case sfitte - “Divido il tema in due parti. Da un lato l’edilizia residenziale pubblica: ogni anno mettiamo a disposizione 100 alloggi, ma sono insufficienti. Per questo stiamo ricostruendo un piano del fabbisogno abitativo, anche con il supporto di una partecipata Regione-Comune. Dall’altro, ci sono le fasce intermedie che non possono accedere all’ERP ma non riescono sul libero mercato. Vogliamo rafforzare il dialogo con piccoli proprietari e inquilini e costruire una vera Agenzia sociale per la casa. Il Comune farà il censimento degli alloggi sfitti, acquisterà immobili inutilizzati e faciliterà contratti a canone concordato. Vogliamo colmare il divario crescente che affligge chi resta fuori da ogni protezione”.

 

Affitti brevi: serve una legge nazionale - “Stiamo valutando una regolamentazione, ma serve una norma nazionale. In Italia i Comuni non hanno strumenti concreti per agire sugli affitti brevi. Serve una battaglia parlamentare. Il Partito Democratico la sta portando avanti. Gli affitti brevi contribuiscono alla gentrificazione, soprattutto nel centro storico, e hanno esternalità negative. Stiamo studiando il modello di Barcellona adottato da Ada Colau. Ma servono strumenti legislativi. È una questione politica e amministrativa insieme. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le esigenze dei residenti e quelle di chi affitta per necessità economica”.

 

Case pubbliche e patrimonio comunale - “Una delle sfide più interessanti è integrare le deleghe al Patrimonio e alla Casa. Il Comune possiede un enorme patrimonio, in parte non qualificabile come pubblico. Vogliamo destinare parte delle risorse derivanti dalle vendite a politiche abitative strategiche. Stiamo lavorando anche su studentati: vogliamo un grande piano di rigenerazione urbana che rafforzi il welfare universitario. Alcuni luoghi simbolo potrebbero essere l’ex OPG di Quarto, da destinare a social housing e studentati, con progetti integrati in fase di studio”.

 

Spiagge e Demanio marittimo - “Sulle concessioni balneari ereditiamo una situazione ormai in fase conclusiva. La commissione ha identificato i vincitori, mancano solo i provvedimenti di aggiudicazione. Il parere del Consiglio di Stato sugli indennizzi previsti dal decreto Salvini, però, ci impone cautela. Quegli indennizzi sono contrari al diritto europeo. Io non li avrei inseriti. Le spiagge sono un bene pubblico, ma va tutelato anche il legittimo affidamento di chi ha investito. Nel frattempo, sono soddisfatto della riapertura della spiaggia di Capo Marina, oggi più accessibile e inclusiva. Guardiamo a un grande bando per la rigenerazione complessiva, che mantenga la spiaggia pubblica e coinvolga i privati nella realizzazione di infrastrutture utili, come impianti sportivi e protezioni a mare”.

 

Riforma dei municipi e decentramento - “Stiamo lavorando per superare il modello precedente nei rapporti Comune-Municipi. È un processo complesso: comporta ridefinire competenze, risorse e personale. Ma abbiamo già sbloccato 285.000 euro per ogni municipio da destinare a manutenzione straordinaria. Vogliamo che i municipi diventino luoghi reali di partecipazione e siano coinvolti nella programmazione centrale. Dopo l’estate presenteremo le linee guida per arrivare nel 2026 a un sistema più equo, capace di migliorare davvero i servizi per i cittadini”.

 

Il nodo del Marinella -  “La situazione dell’Hotel Marinella è in stallo da troppo tempo, anche per colpe istituzionali. Stiamo lavorando per capire come il Comune possa sbloccare la vicenda e restituire alla città quello spazio con un progetto serio. È un’area strategica che va recuperata nell’interesse pubblico”.

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