Brizzi, il 'signor Salis': "Silvia candidata premier? Le direi di continuare a fare la sindaca di Genova"
di Redazione
"Primarie segno di debolezza, si regala assist alla concorrenza. I sondaggi? Per ora però è chiacchiericcio, ora lei non è assolutamente in gioco"
Ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, Fausto Brizzi ha attraversato con ironia e leggerezza temi che vanno dalla politica al cinema, fino alla vita privata accanto alla moglie, la sindaca di Genova Silvia Salis. Stimolato dai conduttori a immaginare i leader politici come personaggi cinematografici, il regista ha dipinto l’attualità come un grande set.
Politica come cinepanettone - “In questo momento siamo una sorta di commedia all’italiana. Alcuni dei suoi ministri sembrano usciti da un film di natale, ci sono scene da cinepanettone: i Frecciarossa fermati oppure il taglio in testa, che è una roba alla Massimo Boldi”. In questo contesto, Brizzi vede la premier Meloni in un ruolo di comando dai toni caricaturali: “Meloni potrebbe fare una donna di potere, una virago, diciamo i ruoli che faceva Christian De Sica nei film di Natale”. Per Elly Schlein, invece, immagina un personaggio diverso: “La moglie di De Sica che studia e che sa tutto”. Su Matteo Salvini la battuta è diretta: “Salvini è già dentro una commedia all’italiana. Come ruolo potrebbe fare…se stesso”.
Colpo di fulmine per Silvia - Il regista ha poi raccontato il suo rapporto con Silvia Salis, a partire dal primo incontro: “Ad una festa di Natale, era il 17 dicembre del 2017. Dopo qualche decina di minuti sono andato dai miei amici e gli ho detto ‘ho conosciuto mia moglie’”. L’inizio non fu immediato, come ricorda lui stesso: “Silvia era un po’ sulle sue, ha pensato che fossi il solito romano che tende ad esagerare”. Anche la proposta di matrimonio ebbe tempi particolari: “Glielo chiesi mentre eravamo su una mongolfiera, un momento unico, e lei mi rispose: domandamelo tra un anno”. Un anno dopo arrivò il sì: “Insomma, ho fatto un anno di prova”.
Matriarcato in casa - Brizzi ha sorriso anche sul suo ruolo pubblico accanto alla sindaca: “Beh nei pass per gli eventi che la riguardano a me scrivono Fausto Salis, e quando ci sono delle cene che la riguardano mi mettono al tavolo delle mogli”. Nella vita quotidiana, racconta, l’equilibrio familiare è chiaro: “Vige il matriarcato, Silvia comanda da molto prima che diventasse sindaca”. Anche i dettagli domestici seguono una geografia precisa: “A Genova cucina sua madre, a Roma cucino io”.
Ipotesi candidatura a premier - Parlando del possibile futuro politico della moglie, Brizzi riconduce il consenso a una narrazione forte: “Da narratore devo dire che c’è un notevole ma naturale storytelling: Silvia è la figlia del custode del campo di atletica di Genova, che poi diventa atleta olimpica e poi fa la vicepresidente del Coni. La sua è una storia vera e quasi da film”. Ma sull’ipotesi delle primarie frena: “Le direi di continuare a fare il sindaco di Genova, perché c’è molto da fare. E poi anche Silvia ha detto che le primarie sono un segno di debolezza, così regali un assist alla concorrenza”. E sui sondaggi conclude: “Per ora però è chiacchiericcio da sondaggi, attualmente lei non è assolutamente in gioco”.
In chiusura, Brizzi ha parlato anche del suo ultimo lavoro cinematografico: “Ho appena finito di girare un film sull’intelligenza artificiale, uscirà ad aprile. Il tema è capire cosa accadrebbe se un influencer che tutti amano poi si scoprisse che, in realtà, non fosse mai esistita”. Nel cast, ha spiegato, figurano Taylor Mega, Laura Chiatti, Rocío Morales e Frank Matano.
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