Arpal Liguria, Pepe: "Dopo la Lombardia siamo gli unici ad avere un drone con quattro piloti"
di Anna Li Vigni
La nuova squadra operativa ha il compito di realizzare monitoraggi e controlli
"Il drone è una grande opportunità. Infatti delle 21 Agenzie nazionali in Italia siamo solo in due ad utilizzarlo: noi della Liguria e la Lombardia. L'altra regione che lo utilizza è la Valle d'Aosta ma solo per fare verifiche sul fronte dei ghiacciai", chiarisce il direttore di Arpal, Emanuele Pepe.
Si tratta di uno strumento che Arpal utilizzerà per fare delle verifiche nel campo dei rifiuti, delle discariche e impianti di trattamento rifiuti.
Quattro operatori abilitati cro (operazioni in scenari critici) dispongono di un drone Mavic 2 Pro di ultima generazione e di un programma di elaborazione grafica Agisoft matashape, che permette di trasformare insiemi di immagini in fotomosaici georeferenziati, in sostanza di ricavare una nuvola di punti analizzabile ed elaborabile in ogni modo possibile.
“Era un progetto a cui tenevo, che ho voluto personalmente, perché ero e sono convinto sia indispensabile mantenere l’Agenzia al più alto livello tecnologico possibile", racconta Carlo Emanuele Pepe, direttore generale Arpal. Questo nuovo strumento ci permette di stare al passo con le esigenze del territorio, estendendo il nostro raggio di azione anche sul fronte dei controlli, ad esempio nel campo dei rifiuti”.
4 colleghi hanno fatto il corso per diventare piloti. Questo è il primo drone ma vorremmo acquisirne degli altri. Il drone pesa 907 grammi. Una delle prime cose di cui accertarsi prima di andare in volo è la situazione meteo. Rapidità nei tempi e nello studio di determinati fenomeni o situazioni che possono verificarsi. Arpal lo userà e lo metterà a disposizione della Protezione Civile. Un occhio fondamentale che permetterà di essere precisi e puntuali.
"Da giugno Arpal mi ha dato la possibilità di prendere brevetto e qualifiche per volare su zone urbane e con il drone è possibile svogere attività di protezione civile e monitoraggio. Il drone infatti acquisisce foto e video e con un volo e una ripresa video si possono verificare, per esempio, gli effetti di una alluvione", spiega Monica Lazzari, geologa di Arpal.
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