ArcelorMittal, sindacati sul piede di guerra dopo la cancellazione del contratto integrativo

di Marco Innocenti

Vella: "Garanzie che non si cancellano con una semplice comunicazione"

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"Se ArcelorMittal pensa che le organizzazioni sindacali abbassino la guardia dopo la sentenza del riesame di Taranto che ha scongiurato la chiusura del Afo2, si sbaglia di grosso". Così Antonio Apa, segretario generale di UILM Genova, dopo l'annuncio di ArcelorMittal della cancellazione del contratto integrativo aziendale a partire dal 1° gennaio scorso. "In più occasioni - prosegue Apa - Arcelor ha minacciato di disdire il contratto di secondo livello, ora è passata alle vie di fatto cancellando una serie di voci salariali migliorative rispetto al CCNL con una perdita secca del 30% di salario per i lavoratori, avendo negato un confronto preliminare".

Per la Uilm di Genova "il dado è tratto - attacca Apa - in quanto non registriamo solo la cassazione degli accordi ma il venire meno di circa 127 milioni di investimenti produttivi in grado di garantire l’attività industriale e la sicurezza dei lavoratori. Se Mittal non ritira la cancellazione della contrattazione di secondo livello entro fine settimana, Genova farà partire le danze non escludendo azioni clamorose concordate con Fim e Fiom a partire da lunedì prossimo. Se Mittal pensa di annullare diritti conquistati in anni di lotte sindacali se lo scordi, si accorgerà assieme al Governo che Genova vuole solo che venga riconosciuto quanto a suo tempo acquisito". 

"La notizia arrivata dal tribunale di Taranto è positiva - gli fa eco Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria - perché permette di andare avanti in un negoziato nel quale vorremmo però capire quando il sindacato entrerà in campo. Da una parte c'è segnale di apertura e dall'altra uno di completa chiusura. Abbiamo accordi che avevano dato ai lavoratori un certo numero di garanzie che non possono essere cancellate con una semplice comunicazione. Non siamo assolutamente disponibili a mediare ed anzi siamo pronti a portare avanti iniziative di lotta a questa decisione".