Arcelor Mittal, i lavori in stato di agitazione: chiesta convocazione al ministro Patuanelli
di Redazione
"Il Governo e l'azienda chiariscano definitivamente cosa realmente comporti l'ingresso annunciato di Invitalia nella società"
Il Governo e Arcelor Mittal chiariscano definitivamente cosa realmente comporti l'ingresso annunciato di Invitalia nella società e quali sono le prospettive di rilancio non solo del Gruppo Arcelor Mittal in Italia ma dell'intera siderurgia. Lo chiedono le Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm che, in accordo con le strutture territoriali e le RSU, avviano lo stato di agitazione e la convocazione delle assemblee dei lavoratori in tutti i siti del gruppo, per realizzare le condizioni di una necessaria mobilitazione e sbloccare definitivamente la vertenza. In una nota si sottolinea tra l'altro che le Segreterie Nazionali di Fim, Fiom, Uilm "tornano a chiedere, a poco più di due mesi dalla possibile riconsegna dell'ex gruppo Ilva da parte di ArcelorMittal a seguito del pagamento di una esigua penale di 500 milioni (se non si raggiungerà un accordo con il governo) una convocazione urgente da parte del Ministro Patuanelli non potendo accettare che il futuro dell'intero Gruppo Arcelor Mittal ex Ilva, resti senza una prospettiva certa".
"In questi mesi abbiamo assistito a trattative fantasma tra azienda, Governo, Invitalia, di cui non è mai stato dato atto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali. La verità è che gli impianti viaggiano al minimo (quei pochi che riescono ancora a marciare) ormai da lunghi mesi: l'ex gruppo Ilvachiuderà l'anno con una produzione al di sotto dei 4 milioni di tonnellate (minimo storico) e siamo a poco più di due mesi dalla possibile riconsegna dell'ex gruppo Ilva da parte di ArcelorMittal a seguito del pagamento di una esigua penale di 500 milioni (se non si raggiungerà un accordo con il governo)", scrivono Fim, Fiom e Uilm nel documento con il quale proclamano lo stato di agitazione.
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