Alluvione Genova, concessi i servizi sociali ell'ex sindaco Marta Vincenzi
di Alessandro Bacci
L'ex prima cittadina aveva patteggiato una pena di tre anni per l'alluvione avvenuta a Genova nel 2011 che era costata la vita a sei donne
Il tribunale di Sorveglianza di Genova ha concesso l'affidamento ai servizi sociali all'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi. L'ex prima cittadina, difesa dall'avvocato Stefano Savi, aveva patteggiato una pena di tre anni per l'alluvione avvenuta a Genova nel 2011 che era costata la vita a sei donne, di cui due bambine.
Anche il sostituto procuratore generale Enrico Zucca aveva dato parere favorevole. Subito dopo la prima udienza il giudice Clara Guerello si era astenuta per un possibile conflitto d'interesse visto che i genitori, che avevano subito un danno al negozio in quell'aluvione, avevano provato a costituirsi parte civile ma la richiesta era stata respinta.
I giudici della sorveglianza hanno concesso l'affidamento ai servizi sociali anche all'ex assessore Francesco Scidone (difeso dall'avvocato Andrea Testasecca) e all'ex dirigente comunale Gianfranco Delponte (avvocato Romano Raimondo). Entrambi avevano patteggiato una pena a tre anni e quattro mesi. Vincenzi era stata condannata in primo e secondo grado a 5 anni, per disastro e omicidio colposo plurimo e falso, ma la Cassazione aveva rinviato a un processo bis di secondo grado per ricalcolare le pene. Secondo la Cassazione, il Comune era impreparato e inerme. "La macchina allestita - avevano scritto gli Ermellini - fu colposamente insufficiente e inefficiente".
L'ex prima cittadina per la Cassazione è colpevole di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e di una delle ipotesi di falso: quella sulla presenza di un volontario della protezione civile a guardia del rio Fereggiano. Ma erano cadute altre accuse come quella che riguardava la falsificazione dell'orario di esondazione del corso d'acqua.
Oltre all'affidamento ai servizi sociali la ex sindaco di Genova Marta Vincenzi dovrà dare al Comune 20 mila euro per opere contro il dissesto idrogeologico. Cifre di poco inferiori dovranno essere corrisposte anche da Scidone e Delponte. I giudici del tribunale di sorveglianza lo hanno disposto tenendo conto "della diffusività del danno arrecato dai reati, compreso quello di disastro colposo, alla città di Genova quale ente rappresentativo della cittadinanza locale".
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