Ultraleggero precipitato a Isola del Cantone lo scorso aprile: per il consulente tecnico si è trattato di errore umano

di L.P.

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Ultraleggero precipitato a Isola del Cantone lo scorso aprile: per il consulente tecnico si è trattato di errore umano

L’incidente aereo del 2 aprile a Isola del Cantone, in cui hanno perso la vita il sovrintendente Riccardo Muci e l’istruttore di volo Giuseppe Gabbi, sarebbe stato causato da un errore umano. Non emergono infatti problemi tecnici al velivolo né malori del pilota, secondo le consulenze medico-legale di Camilla Tettamanti e cinematica di Marco Borri, professore di Meccanica del volo al Politecnico di Milano. I documenti sono stati consegnati alla pm Paola Calleri, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, e agli avvocati dei familiari delle vittime.

Secondo le ricostruzioni, il pilota avrebbe sottovalutato le condizioni meteorologiche avverse in Liguria, finendo così nella perturbazione che ha causato l’incidente. Il velivolo coinvolto, un ultraleggero biposto Promecc Freccia, era stato acquistato da Muci proprio quel giorno, e l’istruttore lo stava pilotando fino a Sutri su richiesta del proprietario. La documentazione raccolta dimostra che l’aereo era in regola e non ci sono responsabilità di terzi; la Procura potrebbe quindi chiedere l’archiviazione del fascicolo.

Muci, 31 anni, era noto per il suo coraggio: il 7 agosto 2018, durante un incendio causato dall’esplosione di un tir sul raccordo di Bologna, aveva bloccato il traffico salvando decine di automobilisti, rimanendo ferito e ustionato alla schiena. Per quel gesto eroico, il presidente Sergio Mattarella lo aveva insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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