80 anni di Assagenti, Croce: “Giovani e formazione sono le chiavi per il futuro del porto di Genova”

di Matteo Cantile

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Il presidente di Assagenti: al porto serve una guida stabile ma il cluster è unito e pronto a sostenere il rilancio

Dal passato al futuro dello shipping genovese, passando per la crisi di governance del porto e il ruolo centrale dei giovani. A pochi giorni dall’assemblea pubblica per gli 80 anni di Assagenti, il presidente Gianluca Croce racconta sfide, priorità e visioni per una comunità che guarda al mare con realismo ma anche con ambizione.

Celebrazione storica – “È un onore essere presidente in un anno simbolico come questo”, ha dichiarato Croce. “Lunedì a Palazzo San Giorgio ci sarà l’assemblea pubblica, con una parte dedicata ai protagonisti del passato e una al futuro. Avremo testimonianze preziose di chi ha fatto la storia della nostra professione e guarderemo avanti, con fiducia e spirito costruttivo”.

Crisi internazionale – Ottant’anni di attività significano anche resilienza. “I nostri soci hanno affrontato guerre, crisi petrolifere, tensioni globali. Oggi le rotte marittime sono sconvolte da conflitti e dazi, ma abbiamo sempre dimostrato flessibilità. Come il mare, il nostro settore si adatta e resiste”.

Genova che cambia – L’assemblea sarà la prima occasione di confronto anche con i nuovi vertici istituzionali. “Vorremmo che segnasse la fine della lunga campagna elettorale e l’inizio di una fase operativa per la città. Dobbiamo lavorare insieme, senza divisioni”.

Governo del porto – Croce ha ricordato come dal 7 maggio 2023 il sistema portuale sia stato investito da un’inchiesta che ha lasciato strascichi pesanti. “Non ci sono state bombe fisiche come nel dopoguerra, ma quelle giudiziarie hanno avuto effetti altrettanto devastanti. Siamo ancora senza un presidente in carica, e la vicenda del Terminal Alspinelli pesa su lavoratori e operatori”.

Richiesta di stabilità – “Servono certezze”, ha detto il presidente. “I commissari hanno fatto un lavoro egregio, ma abbiamo bisogno di una guida stabile, con pieni poteri e capacità di prendere decisioni strategiche. La legge già prevede strumenti di dialogo e consultazione: vanno attivati. Noi offriamo il nostro supporto, mettendo a disposizione competenze e coordinamento”.

Nuovi vertici – Sul presidente designato Matteo Paroli, Croce ha dichiarato: “Non ho avuto ancora modo di conoscerlo. Capisco la prudenza in attesa dell’ufficialità, ma sono certo che avrà le capacità per affrontare un incarico così complesso. Il porto è una macchina in corsa: non è semplice salirci al volo. Noi siamo pronti ad accompagnarlo”.

Unità del cluster – Sulla storica litigiosità tra operatori portuali, Croce si dice fiducioso. “Assagenti è la prova che si può lavorare insieme, anche tra realtà concorrenti. Quando si tratta del bene della città e dei nostri figli, le differenze si superano. La nostra associazione può essere uno strumento di coesione”.

Focus sui giovani – Il 4 luglio tornerà l’evento dedicato agli under 40, organizzato dal gruppo giovani. “L’anno scorso ha coinvolto mille persone. Quest’anno si replica al Palazzo della Torre: c’è entusiasmo e partecipazione. Il nostro settore offre occupazione di qualità, retribuita e con prospettive. Manca manodopera tecnica, mancano ingegneri navali: servono formazione e investimenti”.

Progetto formazione – “Uno degli obiettivi è fare di Genova un hub formativo del mare. Ci piacerebbe creare una filiera completa, dal lavoro manuale fino a un vero Politecnico del mare. Solo il fatto di essere a Genova può renderlo punto di riferimento nazionale”.

Shipping Week – Dal 13 al 18 ottobre si svolgerà la Genoa Shipping Week. “È la mia prima edizione da presidente, la affronto con entusiasmo e un po’ di timore. Gli eventi congressuali saranno ai Magazzini del Cotone, abbiamo ricevuto adesione da oltre 30 realtà. Dovremo costruire un palinsesto ordinato e coerente. Il 16 ottobre ci sarà il tradizionale dinner, due anni fa parteciparono 3.500 persone: sarà difficile superare quel numero, ma cercheremo comunque di stupire”.

Bilancio del primo anno – “Non è facile mettere tutti d’accordo, ma sono rimasto colpito dallo spirito della nostra segreteria e dalla compattezza del gruppo. Anche con idee diverse, siamo uniti: ed è questo il messaggio più forte che possiamo lanciare al cluster”.

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