Zoagli, la ripartenza dopo lockdown, mareggiate e traffico in tilt
di Chiara Sivori
La cittadina punta sulle seconde case per salvare una stagione in salita, tra comune commissariato e passeggiata ancora in parte inagibile
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Zoagli sta uscendo da un periodo a dir poco complicato. Nel 2018 una mareggiata senza precedenti ha danneggiato gran parte della passeggiata a mare, ancora oggi in parte inagibile e transennata; nel 2019, le dimissioni di massa di assessori e consiglieri comunali hanno portato al commissariamento del Comune (le elezioni sono previste per il 20 e il 21 settembre); infine il lungo periodo di lockdown che ha fatto partire in ritardo la stagione estiva 2020.
Tutti questi fattori hanno messo in forte difficoltà una città che vive di turismo, in particolare i ristoratori e i proprietari degli stabilimenti balneari. Ai bagni Pietra di Luna, che si trovano alla fine del lungomare "dei Naviganti" , la situazione è doppiamente difficile: dopo il disastro del 2018, nel dicembre del 2019 un'altra mareggiata ha portato via il tratto di passeggiata che permetteva l'accesso alla struttura. L'emergenza sanitaria ha dato un'ulteriore spallata, come racconta una dei soci dello stabilimento, Cristina Giuffra: "Oltre ad aver rallentato fortemente i lavori di ristrutturazione, le misure sanitarie ci hanno imposto di dimezzare i posti a disposizione".
Anche per i ristoratori la stagione si annuncia complicata. "I controlli delle autorità sul rispetto delle norme di sicurezza nei locali sono sacrosante e noi ci facciamo in quattro per rispettarle, ma con i coperti ridotti è difficile andare avanti", spiega Luca Camisasca del ristorante l'Arenella. "A tutto questo bisogna aggiungere gli strasichi dei danni della mareggiata del 2018".
Nelle ultime settimane, a Zoagli come in tutte località turistiche della Liguria, si è aggiunto un problema ulteriore: il caos viabilità, che rischia di allontanare i turisti lombardi, emiliani e piemontesi. "E' l'argomento del giorno tra i nostri clienti, che vengono quasi tutti dal Nord Italia", commenta Pietro, storico bagnino degli stabilimenti Silvano. "Non si può pretendere che la gente si faccia quattro o cinque ore di viaggio per stare sulla spiaggia due ore scarse".
Più positivo il bilancio di Sacha Cubeddu, titolare dei bagni Punta Stella: "Certo, siamo partiti in ritardo, ma più o meno vedo gli stessi clienti degli anni scorsi. Con il traffico sono praticamente spariti quelli che venivano in giornata, mentre trovo che le persone che hanno casa qui a Zoagli siano addirittura di più degli anni scorsi: dato che andare all'estero è difficile e tanti possono lavorare da casa, molti hanno riscoperto le seconde case".
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