Vincenzo Boccia: "Genova non è terra di confine ma di cerniera"
di Redazione
Il presidente di Confindustria al convegno "Genova Internazionale Last Call"
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"Last call per Genova significa che non è terra di confine ma di cerniera". Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, al convegno 'Genova internazionale last call', promosso dall'associazione industriali di Genova nella sede di Esaote. "Genova e la Liguria - ha aggiunto Boccia - devono investire nelle infrastrutture e sono lo specchio del paese. In quanto tempo facciamo le cose che diciamo? Non dobbiamo aspettare traumi per reagire. L'esempio del Ponte Morandi è virtuoso tra virgolette. Facciamo investimenti, non solo per una politica anticiclica ma anche perchè le infrastrutture sono un'idea di società".
L'Italia ha "un deficit quantitativo per quanto riguarda gli studenti degli istituti tecnici specializzati - ha concluso - Ne abbiamo circa 8mila che escono da questi istituti ogni anno mentre in Germania sono circa 800mila. Un gap che dobbiamo colmare. I fattori di produzione non sono più due ma quattro - ha detto ancora - capitale, conoscenza, informazione e lavoro. Gli ultimi tre danno una centralità della persona determinante. Occorre aprire un grande fronte della formazione, tra Università, scuola e imprese, puntando sull'alternanza scuola-lavoro, che è il futuro del Paese".
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