Vialli: "Il cancro è un compagno di vita, spero si stanchi di me"

di Alessandro Bacci

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l'ex bomber della Sampdoria: "Mancini è un leader serio che non deve dimostrare più niente a nessuno, a Genova avevamo la stessa idea di vita"

Vialli: "Il cancro è un compagno di vita, spero si stanchi di me"

Gianluca Vialli si prepara a vivere, insieme al gemello del gol Roberto Mancini, l'Europeo con l'Italia. All’interno della trasmissione “Sogno Azzurro” l'ex bomber blucerchiato ha raccontato il suo rapporto con il Ct: “Mancini è un leader serio, tranquillo che non deve dimostrare più niente a nessuno. C’è grande equilibrio, grande disciplina e libertà. Ci sono delle regole ma si fida dei giocatori. Con Mancini ci siamo conosciuti in Nazionale quando eravamo ragazzini. Era un giocatore forte, tecnico, velocissimo. Ricordo che la prima volta insieme mangiammo e parlammo della Samp. A Genova avevamo la stessa idea di vita, condividevamo tutto. Roberto era un giocatore di classe, che faceva divertire, era bello da vedere. Eravamo intercambiabili. Nei miei gol c’era il suo piede e nei suoi il mio."

Vialli ha poi parlato nuovamente della sua partita più importante, quella della lotta al cancro: "Ci son tante persone che mi guardano per ciò che mi è successo e pensano di poter star bene anche loro. Sono stato un giocatore e un uomo forte e vulnerabile. Qualcuno si può essere riconosciuto con la voglia di fare qualcosa d’importante. Il cancro è più forte di me e se lo combatti perdi. Lui è un compagno di viaggio, a testa bassa, senza mollare, sperando che un giorno si stanchi e mi lasci vivere serenamente gli anni che ho davanti”.