Vazio, PD, sul nuovo Governo: "Vedremo quanti sovranisti no euro si convertiranno"

di Gregorio Spigno

Il commento, in esclusiva a Telenord, del deputato del PD. "Draghi un convinto europeista, io pure"

Franco Vazio, deputato del PD, ha commentato a Telenord la formazione del nuovo Governo, per il quale si è apertamente schierato favorevolmente. 
“Dopo l'appello del Presidente della Repubblica – ha esordito Vazio – sarebbe grave non rispondere. Draghi è una personalità di altissimo profilo, competente e qualificata. Ha le carte in regola per fare molto bene nell'interesse del nostro Paese: non è il momento di fare calcoli elettorali. È un convinto europeista, ed io pure. Non ho alcun problema a seguire con forza questo tentativo”.
“Oggi bisogna concentrarsi sul Governo del Paese. Conte ha fatto bene certe cose in un momento complesso sotto diversi profili, con imprese e famiglie allo stremo, centinaia di morti: non riconoscere di aver fatto cose importanti a questo Governo sarebbe un errore. Se Governo Conte è naufragato, però, non è certo responsabilità del PD. Noi dal primo minuto ci siamo detti disponibili, mentre su base locale il tema è diverso: bisogna verificare se su determinate questioni ci sia identità di vedute. Va fatto con intensità anche laddove si voterà in primavera.”
Savona è stata amministrata malissimo dal centro destra. Non posso non tenere conto che abbiamo lavorato bene al Governo, quindi spero si faccia l'accordo con i Cinque Stelle a Savona: restituire in Governo efficace è importante. Oggi è un disastro sotto il profilo economico”.
“Io sono contrario per natura ai Governi tecnici, perché ogni legge ha una sensibilità. Draghi si è presentato come un convinto europeista, e io non ho problemi a seguirlo. Vedremo quanti saranno i sovranisti, indipendentisti e no euro che si convertiranno. Io non sono assolutamente preoccupato se il Governo continua a mantenere il profilo disegnato dal Presidente della Repubblica, un Governo ed un Paese assolutamente europeista. Nel centro destra c'è una grande differenza, tra chi reputava Bruxelles un nemico e chi invece vi si è sempre riconosciuto. Se dovessimo fare dei calcoli di partito faremmo scelte diverse”.
“Le risorse del Recovery possono essere progettate ed eseguite in sei mesi, credo ci sia da preoccuparsi perché chi lo afferma non è nella pienezza delle proprie cognizioni. Traiettoria è di un Governo con un orizzonte di grande impegno, impossibile che sia a scadenza.”