Utilitalia, cinque proposte per la gestione dei composti chimici Pfas

di s.g.

1 min, 34 sec

Elaborate dai gestori del servizio idrico

Utilitalia, cinque proposte per la gestione dei composti chimici Pfas

Dall'eliminazione e sostituzione funzionale dei Pfas (composti chimici artificiali) in tutti i prodotti nei quali non siano indispensabili all'applicazione del principio "chi inquina paga", fino all'identificazione di potenziali alternative, allo sviluppo di nuove tecnologie e al finanziamento di percorsi di transizione per l'industria e i gestori. Da Utilitalia, la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, arrivano "5 proposte concrete per contribuire a risolvere le problematiche legate ai Pfas nel settore idrico e ambientale.

Stimolo all'industria - La prima riguarda l'eliminazione e sostituzione dei Pfas in tutti i prodotti nei quali non siano indispensabili o che rilasciano Pfas a contatto con l'acqua: definire un orizzonte a medio-lungo termine per il divieto di produzione e commercializzazione fornirà un quadro normativo di stimolo anche all'industria per investimenti in soluzioni alternative.

Compensazione - La seconda misura prevede l'applicazione del principio "chi inquina paga" in un contesto armonizzato a livello europeo, che porterebbe equità nella protezione della salute e dell'ambiente e incentiverebbe la ricerca a soluzioni più sostenibili.

Sostenibilità - La terza proposta si concentra sulla ricerca di prodotti alternativi ai Pfas per prestazioni, sostenibilità per la salute e l'ambiente nonché la relativa disponibilità sul mercato. Lo sviluppo di nuove tecnologie nei sistemi di trattamento ha costi oggi non industrialmente sostenibili.

Sostegno - Infine, secondo Utilitalia, "occorre sostenere anche finanziariamente i gestori dei settori idrico e ambientale insieme a percorsi di transizione per l'industria" anche perché la soluzione del problema "non può ricadere esclusivamente sugli operatori dei servizi idrici e ambientali".

Le tappe - La Direttiva europea sui Pfas del 2020 entrerà in vigore nel gennaio 2026 e "i gestori del servizio idrico - spiega il vice presidente di Utilitalia, Paolo Romano - hanno monitorato la loro presenza nelle acque che distribuiscono e avviato investimenti importanti per un controllo continuo prendendo provvedimenti caso per caso più opportuni per la tutela dei cittadini".

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