Un week-end dell'incertezza per il centrosinistra

di Paolo Lingua

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 Un week-end dell'incertezza per il centrosinistra

I piccoli leader del centrosinistra assomigliano alla vigilia del week-end delle riunioni concitate all’“apprendista stregone” d’un famoso cartone animato di Walt Disney, con Topolino che no n riesce a gestire la magia e crea una disastrosa confusione. In realtà il centrosinistra è sul filo di buttare all’aria una ipotesi strategica di rivincita, nel momento in cui il centrodestra in Regione aveva messo in luce errori ne difficoltà.

L’ipotesi della candidatura di Ariel Dello Strologo era una mossa non sicuramente vincente ma che poteva incrementare le chances d’una rivincita. L’avvocato poteva recuperare alleanze credibili nella fascia elettorale borghese, professionale e imprenditoriale e diventare un modello d’opinione che abbracciava tutta la fascia potenziale del centrosinistra, mettendo insieme l’ala più moderata con quella più radicaleggiante.

A questo punto sono successi due fatti che hanno messo in luce la condizione di cocciuta ”diversità” del M5s e la fragilità della dirigenza del Pd. Quando si lavora elettoralmente per gestire una campagna elettorale di coalizione, anche se le diverse anime non sono omogenee, occorre invece fare squadra puntando al risultato concreto. In realtà, come peraltro in Italia è avvenuto da sempre, l’estrema sinistra e le forme più o meno alternative come si possono trovare nel Dna dei grillini quasi preferiscono perdere pur di restare aggrappati alle loro posizioni  più o meno apodittiche.

Meglio l’opposizione al caffè, senza responsabilità che dover gestire l’amministrazione concreta?  Il passato, in particolare a sinistra, ci ha offerto non pochi casi del genere. In questo momento poi, a voler illuminare la realtà, non ci sono neppure posizioni ideologiche così marcate, a eccezione di bizze e antipatie da parte dei grillini o di vecchie posizioni anti-sistema.  E’ lucubrale identificare candidati con un “passato” politico come ipotesi da bocciare, come se la politica fosse sempre un “male” assoluto, senza capire che è invece importante e determinante conquistare il consenso con progetti concreti e di ripresa economica per offrire benessere e occupazione. E per ottenere questi obiettivi occorrono candidati esperti e scafati. Non servono dilettanti allo sbaraglio  pescati a caso e “puri” solo perché “sconosciuti”.

E’ un mito falso quello della verginità a ogni costo, come del resto nella storia sono naufragati tutti i moralismi perché sono posizioni ideologiche che possono sfociare o nel “far nulla” oppure nel fanatismo che , però, oltre che dannoso è improduttivo.

Ora attendiamo le riunioni del week-end: sembrano difficili se non impossibili ripescaggi di candidati su cui sono scattati i veti incrociati. Ma è egualmente arduo contare sulla caccia a nuovi nomi, anche perché si rischia di bruciare personalità corrette ma sconosciute all’opinione pubblica e comunque, viste le difficoltà e i contrasti, i possibili candidati “migliori” non sono attratti da una battaglia che decolla in salita e tra mille difficoltà.

L’errore politico del centrosinistra è stato quello di non capire quali erano i passaggi da sfruttare in un momento nel quale il centrodestra trovava un po’ d’affanno. Ora è il centrosinistra in affanno in un complicatissimo recupero, con il rischio che nascano dissidenze e “listine” autonome che erodano il consenso dell’area. Aspettiamo, senza troppe illusioni, un paio di giorni di travaglio ligure e romano.