Uggè (Conftrasporto): "Ponte sullo Stretto priorità italo-europa, basta chiacchiere"
di Edoardo Cozza
"La mancata realizzazione dell'opera sarebbe un autogol incomprensibile: lascerebbe ancora ai margini un'intera area"
"Sarà che i tempi erano stretti perché potesse essere inserito nel Pnrr, fatto sta che del Ponte sullo Stretto di Messina si continua sempre e solo a parlare. Lo si fa da un secolo. Ora è tempo di agire” sono le parole del presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che ironizza: “Quando non si vuole fare qualcosa, in Francia si istituisce una commissione, in Italia si aprono dibattiti ad ogni nuovo governo”.
“Non era necessario un nuovo via libera da parte di un’altra commissione di tecnici, come quella voluta dall’ex ministra Paola De Micheli - prosegue Uggè - Il progetto era nelle condizioni di avviarsi, tanto che alcuni lavori relativi alla rete ferroviaria erano già stati intrapresi. L’iniziativa di approfondire è sicuramente positiva – aggiunge Uggè, riferendosi al dibattito annunciato lunedì mattina - ma l’economia che si basa sul tempo ci impone di iniziare i lavori”.
“Il Ponte sullo Stretto è un’opera di natura europea pensata, voluta e sostenuta da due commissari europei dei trasporti, Karel Van Miert e Loyola De Palacyo, peraltro inserita nella legge-obiettivo redatta dall’allora ministro Pietro Lunardi - ricorda Uggè – Inoltre l’hanno appoggiata ben due presidenti del Consiglio italiani: Romano Prodi e Silvio Berlusconi, per collegare il Nord Europa con il punto più avanzato nel Mediterraneo allo scopo di rafforzare la competitività dell’intero sistema europeo. Il Ponte sullo Stretto era un’opera cofinanziata a livello europeo, già approvata anche a livello nazionale, ed era parte dei dieci interventi infrastrutturali che il Consiglio europeo aveva ipotizzato e approvato”.
“Da allora, solo parole e fiumi d’inchiostro. È ora di mettere mano ai lavori! - continua Uggè - Non si può accantonare l’idea nel momento nel quale l’esecutivo italiano sta puntando, con il grande Piano nazionale di resilienza, al rilancio del nostro Paese. L’opera non risponde solo ad un’esigenza economia, ma anche sociale, che vede collegato all’Europa il popolo siciliano”.
Conftrasporto, nell’invitare il presidente del Consiglio Draghi a voler porre rimedio all’assenza dell’opera nel Pnrr, non può sottacere le positività che ne deriverebbero per l’intera economia nazionale e per lo sviluppo dell’intera economia europea.
“La mancata realizzazione del Ponte sarebbe un autogol incomprensibile, anche perché rischia di lasciare ai margini di uno sviluppo previsto per l’intera area mediterranea una realtà in cui vivono più di cinque milioni di cittadini italiani”, conclude Uggè.
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