Toscani e la frase sul crollo del Morandi: "Parole maldestre e inaccorte"
di Marco Innocenti
"Ho una storia: una vita non può esaurirsi in una manciata di parole"
"Io non sono quella frase". Ha capito di aver detto 'una fesseria' Oliviero Toscani, con quella frase a dir poco infelice sul crollo di Ponte Morandi. "Come tutti - prosegue il fotografo - ho una storia ed è quella che mi ha portato a essere coinvolto nelle iniziative di Parma Capitale della cultura 2020. Una vita non può esaurirsi in una manciata di parole che ho pronunciato in maniera maldestra e inaccorta, ma senza alcun intento offensivo".
"Dopo aver chiesto scusa a Genova, chiedo quindi scusa anche a Parma - aggiunge - Mancano pochissimi giorni alla partenza, prevista per il 13 febbraio, del progetto 'Imagine Parma-Points of view' e io mi sento in dovere di scrivere questa lettera perché le polemiche di questi giorni, seguite da una mia frase pronunciata durante un programma radiofonico, sono naturalmente arrivate anche a Parma".
La frase sul ponte Morandi, che gli è già costata i rapporti con Benetton, è stata pronunciata, sottolinea Toscani, "senza alcuna intenzione offensiva o irridente verso le vittime". "Mi sono immediatamente scusato con tutti e, in particolare, con chi in quella tragedia ha perso persone care". "Sono grato a Egle Possetti, che rappresenta i parenti delle vittime", che "ha immediatamente accettato queste scuse. Ci siamo sentiti e spero di incontrarla presto".
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