Stati Uniti, nella corsa all’IA Trump sceglie il gas. Ma la Cina si tiene le mani libere
di Andru
Washington e Pechino scelgono strade opposte per alimentare i data center destinati all’intelligenza artificiale
Secondo un’analisi pubblicata dal sito specializzato rechargenews.com, Stati Uniti e Cina stanno affrontando la corsa globale all’intelligenza artificiale con strategie energetiche opposte: Washington privilegia gas e nucleare, Pechino scommette su tutte le fonti disponibili, con un’accelerazione su eolico e solare.
La domanda energetica – La crescita dell’IA sta spingendo al rialzo la domanda di energia elettrica in entrambe le potenze. Secondo le stime di Rystad Energy, i consumi dei data center statunitensi passeranno da 282 TWh nel 2025 a 650 TWh nel 2035. Nello stesso periodo, la domanda cinese aumenterà da 100 a 260 TWh. La differenza, sottolinea il report, risiede nelle modalità con cui ciascun paese intende soddisfare questo fabbisogno.
Politiche opposte – Il presidente statunitense Donald Trump ha rilanciato a fine luglio l’“AI Action Plan”, dichiarando di essere pronto a fare “qualsiasi cosa necessaria” per garantire il primato statunitense. Il suo governo punta su gas e nucleare, come dimostrano i piani per campus energetici da 11 GW in Texas, sostenuti anche dall’ex segretario all’energia Rick Perry. In parallelo, però, secondo alcuni osservatori, le politiche filo-fossili del presidente – tra cui la riduzione degli incentivi per le rinnovabili contenuta nel “Big Beautiful Bill” – avrebbero già indebolito la posizione statunitense.
Accesso all’energia – Axel Thiemann, CEO del produttore di rinnovabili Sonnedix, ha dichiarato che per le big tech USA “la principale preoccupazione è la certezza dell’approvvigionamento. Non si tratta tanto di dove sia più economica l’energia, ma se si può garantirne l’accesso”. Questo spiega perché la localizzazione dei data center si stia concentrando in aree dove la fornitura può essere assicurata, anche a costo di rinunciare a efficienza o risparmio.
Strategia cinese – Pechino adotta un approccio molto diverso. Il presidente Xi Jinping ha indicato chiaramente l’obiettivo dell’“autosufficienza rafforzata” e del coinvolgimento dell’intero sistema-paese. Joseph Webster, senior fellow dell’Atlantic Council, ritiene che la Cina abbia un vantaggio strutturale grazie al suo approccio “all of the above”, che include tutte le tecnologie disponibili: solare, eolico onshore e offshore, nucleare e anche carbone. “A differenza degli USA, che ostacolano i progetti eolici e solari, la Cina sta costruendo tutte le tipologie di impianti”, ha affermato Webster.
Linee differenti – Un altro punto di forza per la Cina riguarda le infrastrutture di rete. Webster sottolinea come Pechino stia realizzando linee in corrente continua ad alta tensione per collegare le aree remote di produzione rinnovabile con i grandi centri urbani. A questo si aggiungono trasformatori, inverter e altri elementi chiave per la distribuzione dell’energia.
Visioni divergenti – Carlos Torres Diaz, responsabile ricerca mercati gas e energia per Rystad, conferma che la Cina trarrà vantaggio dalla competitività delle sue rinnovabili: “La scala dell’espansione è notevole e gran parte della nuova capacità è costituita da solare ed eolico, più economici di qualunque fonte fossile”. Tuttavia, Diaz evidenzia che la Cina affronta anche una sfida più ampia legata all’elettrificazione generale del paese, che potrebbe diluire le risorse disponibili per l’IA.
Ideologia o strategia – Diaz osserva che negli USA la scelta di escludere un approccio integrato alle fonti energetiche potrebbe non essere solo strategica ma anche ideologica. “Probabilmente c’è anche un elemento ideologico”, ha dichiarato, citando lo slogan “drill baby, drill” ripreso da Trump anche in relazione all’intelligenza artificiale.
Complementarietà – Nonostante l’orientamento dell’attuale amministrazione USA, per Diaz la soluzione ottimale sarebbe combinare gas e rinnovabili. “Non si dovrebbe scegliere tra gas e solare: dovrebbero essere usati entrambi. Si completano bene e sono entrambi necessari per soddisfare la domanda crescente”.
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