Energia, l’Unione Europea riduce i consumi e guarda al 2030: l’Italia sopra la media
di R.S.
L’Italia mostra segnali particolarmente positivi sul fronte dell’energia primaria
’Unione Europea continua a ridurre il consumo di energia primaria e si avvicina, passo dopo passo, agli obiettivi fissati per il 2030. Secondo i dati riferiti al 2024, il consumo complessivo di energia primaria nell’UE si è attestato a 1.202 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), in calo dello 0,8% rispetto al 2023 e al livello più basso mai registrato dal 1990. Il traguardo fissato per il 2030 è pari a 992,5 Mtep, obiettivo che resta distante ma sempre più vicino.
In controtendenza, invece, il consumo finale di energia, che nel 2024 è salito a 900 Mtep, segnando un +0,7% su base annua. Anche in questo caso il target 2030, fissato a 763 Mtep, richiederà ulteriori interventi di efficienza e contenimento dei consumi.
L’Italia mostra segnali particolarmente positivi sul fronte dell’energia primaria. Con 131 Mtep consumati nel 2024, il dato registra una diminuzione dell’1,9% rispetto all’anno precedente, una performance migliore della media europea. Più stabile, invece, il consumo finale, pari a 109 Mtep, in aumento dell’1,5%, ma comunque in linea con l’andamento complessivo dell’UE.
Guardando all’evoluzione dal 2014, il consumo di energia primaria nell’Unione è diminuito complessivamente del 9,6%. I cali più marcati si registrano in Estonia (-21,2%), Germania (-21%) e Paesi Bassi (-15,5%), mentre alcuni Paesi, tra cui Polonia, Ungheria e Portogallo, mostrano un aumento dei consumi. Sul fronte dell’energia finale, a livello europeo si osserva una riduzione del 2,1%, con incrementi significativi in Malta, Croazia, Polonia e Lituania.
I dati confermano quindi una tendenza strutturale alla riduzione dei consumi energetici, soprattutto sul versante della domanda primaria. Una traiettoria incoraggiante, che vede l’Italia posizionarsi tra i Paesi più virtuosi, ma che richiede ulteriori sforzi per centrare pienamente gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Agenda europea al 2030.
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