Stadio, ministro Abodi a Genova: "Devono farlo i privati, il nuovo sindaco sarà sub-commissario"
di Riccardo Olivieri
Tutto l'iter amministrativo verrà completato entro la primavera del prossimo anno, compresa la fase dell'evidenza pubblica, poi tre anni di lavori
Due poltrone per uno: chi vincerà la corsa elettorale per diventare sindaco di Genova sarà anche sub-commissario per la ristrutturazione dello stadio Ferraris. Lo ha annunciato il ministro dello Sport Andrea Abodi durante la sua visita genovese, che dopo la Sciorba ha fatto tappa proprio nell’impianto di Marassi. La nomina del commissario per la costruzione degli stadi avverrà nel mese di maggio, "sappiamo già chi sarà sennò sarebbe grave ma finché un decreto non viene emanato tutto è modificabile. Si fa insieme, con le regole semplificate di un commissariamento efficace".
Secondo il ministro sarebbe difficile prescindere dagli investimenti dei privati, "tutto è possibile ma l'impronta che è stata data in tutta Italia è che gli investimenti di questa natura li facciano i privati". Nei mesi scorsi quello dello stadio era stato un tema acceso della campagna elettorale: la candidata del centrosinistra Silvia Salis aveva sostenuto che "il Comune è perfettamente in grado di gestire la ristrutturazione dello Stadio in prima persona, con un’operazione coordinata tra Cassa Depositi e prestiti, Credito Sportivo e altre banche"; a stretto giro era arrivata la risposta del candidato del centrodestra Pietro Piciocchi, secondo cui "l'impegno economico da 150 milioni non era compatibile con la capacità di indebitamento del Comune, che arriva a 40 e viene impiegata su altri progetti come scuole e strade". Secondo il ministro Abodi la pista migliore, senza sorprese, è quella indicata da Piciocchi ma una piccola mano pubblica verrà tesa a tutti: "Stiamo lavorando col Ministero dell'Economia per intervenire in equity su titti i progetti, anche privati, con una piccola percentuale che dia il senso di uno sforzo di sistema al quale si concorre anche con il commissario - ha spiegato Abodi -. Un'infrastruttura come questa deve essere riqualificata tendenzialmente con gli investimenti dei privati". Nel frattempo Cds Holding e le due squadre hanno formato una newco costituita all'80% dallo sviluppatore immobiliare e al 20% da Genoa e Samp (10% ciascuna) per acquistare lo stadio (il prezzo sarebbe stato fissato a 14,5 milioni) e incaricarsi della ristrutturazione.
Pragmatismo - "Mi auguro che si prenda la strada del pragmatismo e della concretezza tipici di questa città, che i club riescano a dare seguito alle cose dette - ha dichiarato il ministro -. L'amministrrazione comunale fa il suo mestiere: come praticamente in tutta Italia non si occupa direttamente di fare investimenti su queste infrastrutture, devono essere i privati. Alcuni lo hanno addirittura venduto ma ci sono varie situazioni regolate da norme". Anche Piciocchi si definisce un pragmatico e sulle difficoltà di Genoa e Sampdoria non mostra preoccupazioni, "non hanno mai in messo in discussione il progetto dello stadio, anzi credo che creerà le condizioni per una loro maggiore affermazione" ha dichiarato.
Scadenze - "Entro il 31 luglio il Comune di Genova dovrà rispondere positivamente alla manifestazione di interesse che è arrivata da Genoa, Sampdoria e dallo sviluppatore immobiliare (ovvero Cds, ndr) per dare seguito a tutti i passaggi successivi, tra cui l'evidenza pubblica" ha spiegato Piciocchi. Il Comune non ipotizza un riacquisto dell'impianto come avvenuto col Palasport, "l'ipotesi di opzione d'acquisto presentata è per Genoa e Sampdoria". Tutto l'iter amministrativo si concluderebbe entro la primavera del prossimo anno: da lì inizieranno tre anni di lavori che impatteranno il meno possibile sulle competizioni.
"Casualmente" - La visita ha suscitato alcune perplessità nel centrosinistra, espresse dall'ex coach della nazionale italiana maschile di pallavolo, oggi palamentare del Pd e docente dell'Università di Genova Mauro Berruto: "È sempre una buona notizia quando un ministro per lo sport trova il tempo di convocare le società sportive di una città, anche se casualmente questo succede proprio nel bel mezzo di una campagna elettorale, a venti giorni da elezioni, quelle di Genova, dove la candidata della coalizione che non rappresenta il Governo di quel ministro, è una donna che ha dedicato la sua vita allo sport, dai campi di atletica dove è cresciuta alla vicepresidenza del Coni - ha dichiarato -. Chissà, forse qualcuno a destra sentiva la necessità di spiegare che è sul tema: comprendo, ma mi viene un po’ da sorridere. Silvia Salis incarna e rappresenta la visione di politiche per lo sport con la sua stessa vita. Sono sicuro che anche il ministro Abodi sa bene che la Sindaca Silvia Salis sarà una grande interlocutrice sul tema, fin dal primo giorno del suo mandato".
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